La carica di Bolzonello «Più lavoro grazie a noi. E la rimonta è iniziata»
TRIESTE. «Sono un po’ incazzato». Non erano trascorsi dieci minuti dall’inizio dell’intervista pubblica che lo vedeva protagonista, quando Sergio Bolzonello ha interrotto il suo interlocutore. Il motivo? «La Seganti», nascosta dietro «la novità» Fedriga.
«La partita è ancora aperta», ha poi rimarcato il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione durante l’incontro di ieri nel gazebo di piazza della Borsa. «Sono arrivato qui un po’ arrabbiato perché Confindustria avrebbe voluto organizzare un incontro tra tutti i candidati per oggi pomeriggio (ieri, ndr) e naturalmente Fedriga ha chiesto che, invece del confronto diretto, ci fossero appuntamenti singoli», si è sfogato Bolzonello. «Confindustria ci ha quindi calendarizzati, uno dopo l’altro. Come se non bastasse, indovinate chi è arrivato dopo di me? Non di certo Fedriga: ha mandato la Seganti».
Il riferimento è a Federica Seganti, volto storico della Lega nonché ex assessore regionale alle Attività produttive. «Se penso a quello che lei ha fatto quand’era assessore e al fatto che nonostante ciò ha ancora il coraggio di presentarsi io mi inalbero. Volete davvero rassegnarvi ad avere la Seganti? Ci ha fatto perdere 20 mila posti di lavoro, massacrando la manifattura del Fvg», ha continuato. «Fedriga rappresenterà anche la novità ma dietro di sé ha le stesse facce di cinque anni fa. Ci stanno raccontando che non c’è partita: in realtà c’ il 30% di indecisi e dall’ultimo sondaggio, effettuato per Il Sole 24 ore, stiamo recuperando. Noi parliamo di futuro, dall’altra parte parlano di paura. Combattere le diseguaglianze fa la differenza tra destra e sinistra». Per il resto, Bolzonello ha sottolineato che la scuola è il primo punto del suo programma e ha ricordato l’operato dell’amministrazione che negli ultimi cinque anni lo ha visto vicepresidente del Fvg. «Abbiamo recuperato 10 mila posti di lavoro dopo che, come anticipato, il centrodestra ne aveva persi 20 mila in tutta la regione. Solo a Trieste gli occupati sono passati dai 94 mila del 2008 ai 92 mila del 2013 ai quasi 97 mila del 2017, un incremento di oltre duemila occupati rispetto al periodo precrisi». Ha poi citato i tavoli precrisi, tra cui quelli aperti per Wärtsilä a Trieste e per Electrolux a Porcia: «Su una sessantina di casi ne abbiamo risolti circa il 70%».
Un altro fiore all’occhiello del governo regionale uscente è, secondo le parole di Bolzonello, la portualità allargata: «Trieste troppo a lungo si è adagiata sull’idea di non avere una vocazione manifatturiera. L’area ex Ezit aveva un buco di milioni di euro fino a pochi anni fa. Oggi i debiti sono stati sanati e l’area messa in mano a Zeno D’Agostino. Ma di certo non l’avrei affidata alla Monassi, se ci fosse stata lei alla presidenza dell’Autorità portuale. Bisogna continuare a fare investimenti significativi. La manifattura triestina è di altissimo livello se si unisce al sistema dei saperi. A ciò va unita la piattaforma logistica». A proposito di ciò, il candidato governatore ha parlato anche di Gorizia, Monfalcone e Cervignano: «L’interporto di Cervignano è già, di fatto, quello di Trieste. La nuova Ezit inoltre dovrà prendere su di sé anche i consorzi industriali di Gorizia e Monfalcone».
A conclusione dell’incontro, un motto di spirito: «E ora un brindisi! La prossima volta metteremo in programma un’osmiza in piazza Borsa», ha chiosato sorridente attorniato da militanti e candidati di Pd, Cittadini, Unione slovena e Open Fvg, le quattro liste che sostengono la sua candidatura personale e, soprattutto, una sfida di coalizione a una rimonta che sarebbe memorabile.
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