La carica dei 233 nomi in gara per il Parlamento

Chiusi i termini per le candidature: depositate 22 liste alla Camera e 19 al Senato Resa dei conti finale nel centrodestra: escluso in extremis il cividalese Balloch
View of deputies gathered in the Montecitorio Palace, the Italian parliament, on April 13, 2011 during a debate in the Lower House about a law that would cut the statute of limitations in certain cases of trials. The law, if passed in the parliament, would have effect to end a corruption trial in Milan, in which Italy's PM Silvio Berlusconi is accused of bribing British lawyer David Mills. The lower house is expected to vote late today and the Senate in coming weeks. AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
View of deputies gathered in the Montecitorio Palace, the Italian parliament, on April 13, 2011 during a debate in the Lower House about a law that would cut the statute of limitations in certain cases of trials. The law, if passed in the parliament, would have effect to end a corruption trial in Milan, in which Italy's PM Silvio Berlusconi is accused of bribing British lawyer David Mills. The lower house is expected to vote late today and the Senate in coming weeks. AFP PHOTO / ALBERTO PIZZOLI (Photo credit should read ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

TRIESTE. Ventidue liste alla Camera, diciannove al Senato, 233 nomi in corsa. I giochi sono fatti e la volata può davvero cominciare, con qualche sbandamento alla curva prima del rettilineo finale, come l’esclusione in extremis di Stefano Balloch dagli elenchi di Forza Italia o le scosse create nel fine settimana dalla candidatura a sorpresa di Tommaso Cerno per il Partito democratico. Se i simboli in campo resteranno questi, lo dirà la verifica sulla documentazione depositata lunedì 29 gennaio nella lenta processione negli uffici della Corte d’appello di Trieste: dopo questo passo formale, la campagna elettorale potrà dirsi veramente cominciata.

Il deposito di firme ed elenchi dice che le elezioni vedranno darsi battaglia in Fvg nomi di caratura nazionale, che mai avevano visto in precedenza una simile concentrazione in regione. Personalità a chilometro zero, dal momento che si tratta di elementi cresciuti politicamente in questo territorio e da qui affacciatisi alla ribalta nazionale. L’asse dei big è sbilanciato per la verità verso il centrosinistra, che dovrà fare il possibile per recuperare uno svantaggio che i sondaggi collocano fra il 5% e il 10%: a tirare il carro saranno il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato, la presidente della Regione ed ex vicesegretaria nazionale Debora Serracchiani, l’ex condirettore di Repubblica Tommaso Cerno e l’ex governatore e parlamentare Riccardo Illy. Di rango paragonabile, nel centrodestra, ci sono soltanto il capogruppo leghista Massimiliano Fedriga e l’ex presidente Renzo Tondo, pure lui con trascorsi parlamentari.

Per quanto riguarda la competizione al maggioritario, gli incroci di maggior prestigio si verificheranno a Trieste. Da una parte la gara per il seggio della Camera fra Serracchiani, Tondo e il presidente del Forum italiano sulla disabilità Vincenzo Zoccano. Dall’altra, al Senato, il confronto tra personalità diversissime come l’imprenditore Illy, il medico Laura Stabile e lo storico Pietro Neglie. In un contesto che vede il carnico Tondo scendere in riva al mare a cercare il pass per Montecitorio, la triestina Sandra Savino salirà invece verso l’Alto Friuli, per battersi contro la dem Silvana Cremaschi. Nel frattempo, Rosato dà la carica ai suoi: «Abbiamo davanti 35 giorni di campagna elettorale, non c’è da perdere nemmeno un minuto per convincere e vincere». Savino sottolinea invece le qualità delle candidature dagli azzurri: «Una forza preparata e motivata a mantenere e sviluppare anche nella prossima legislatura una intensa sinergia tra rappresentanza parlamentare e regionale».

Le elezioni saranno un affare tra centrosinistra, centrodestra e Movimento 5 Stelle, ma l’orizzonte pullula delle sigle più svariate e fantasiose, in alcuni casi incapaci di presentarsi in tutti i collegi o di farlo contemporaneamente sia alla Camera che al Senato. Si va dalla Lista 10 volte meglio al Partito valore umano, dalla Sinistra rivoluzionaria d’ispirazione trozkista ai monarco-democristiani del Blocco nazionale per la libertà, senza dimenticare Rispetto per tutti gli animali, Popolo della famiglia, Front Furlan - Vonde Monadis e i neofascisti di Casa Pound e Italia agli italiani. Partiti destinati a fare tappezzeria, come d’altronde la stragrande maggioranza dei componenti delle liste proporzionali: il Fvg eleggerà d’altronde venti parlamentari in tutto, tredici alla Camera e sette al Senato.

 

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