La carica dei 1.791 in 104 razze ma il primato spetta ai meticci

RONCHI DEI LEGIONARI. Una città che si conferma a misura di quattro zampe. Alle famiglie di Ronchi dei Legionari piace avere un cane ed è così che, il 2018, si chiude con una popolazione canina che arriva a quota 1.797, solo 3 animali in meno di quanti l’anagrafe gestita dal servizio comunale di stato civile ne aveva registrati l’anno precedente. In testa alla classifica, come sempre avviene, i cosiddetti meticci, che sono 754. Cani senza pedigrèe, forse meno preziosi dal punto di vista monetario, ma sicuramente sempre molto simpatici e affettuosi. Molti di questi sono stati adottati da un rifugio e ciò rende ancor più nobile l’azione delle famiglie.
In totale 104 razze diverse, dai nomi e dalle caratteristiche più disparate, anche spesso sconosciute ai più. Alle spalle dei meticci troviamo 73 pastori tedeschi, ben 69 labrador retriever, 66 barboni, 63 rispettivamente di razza chihuahua o cavalier king charles spaniel e 55 maltese. Ma ci sono anche i classici cocker spaniel, che sono 38, i bassotti tedeschi, che sono 34, i setter inglesi, 23 e 22 rottweiler. Alcune razze sono rappresentate poi da un solo esemplare. Si tratta di american bulldog, bassethound, bovaro dell’Appenzello, bracco D’Auvegne e bracco Sait Germain, ma anche il bulldog terrier inglese, il cane da pastore del Caucaso e il mitico San Bernardo. Tra i più gettonati, ancora, 59 pinscher, 40 american stafford terrier, 28 Jack Russell terrier e 22 epagneul breton. Non mancano poi 32 Yorkshire terrier, 19 husky siberiani, 14 cavalier king e 12 carlino.
Animali che accompagnano la vita delle persone, spesso di molti anziani che li ricoprono di cure ed attenzioni e in cambio ricevono affetto, calore e presenza. Ronchi, che nel 2008 è stato uno dei primi Comuni del Fvg, ad approvare un regolamento per la tutela e il benessere degli animali, continua a essere ai primi posti per numero di cani registrati. Non mancano i gatti: 400 mici vivono in 46 colonie feline; erano 11 nel 2016, gestite dall’amministrazione anche grazie alla meritoria opera di alcuni volontari. —
Lu. Pe.
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