La carica dei 1.321 candidati della Cgil
TRIESTE. Quasi 500 enti coinvolti tra comparto unico, sanità, amministrazione statale e parastatale, scuola, università e ricerca. Un totale di 70mila lavoratori in Regione. Sono i numeri delle elezioni Rsu in programma da questa mattina a giovedì pomeriggio.
Un appuntamento cui la Cgil, informa una nota del sindacato, si iscrive con 1.312 candidati, di cui 844 nel lavoro pubblico e 468 nella conoscenza. «Serve una risposta forte da parte dei lavoratori – è l’appello finale del segretario regionale Franco Belci –. A livello italiano, contro le pretese di un governo che intende fare riforme senza discuterle col sindacato. E anche in Fvg, dove il confronto col sindacato c’è e deve proseguire». L’auspicio è innanzitutto quello di una massima partecipazione al voto «per dare un messaggio chiaro a un esecutivo nazionale che non rinnova i contratti pubblici, fermi al 2009, e che pretende di riformare la pubblica amministrazione e la scuola a colpi di tweet». Il consenso alla Cgil, aggiunge Belci, significherebbe invece «un sostegno al nostro impegno in difesa della dignità del lavoro, pubblico e privato, e per dare più forza alle rivendicazioni sui tavoli della sanità e del comparto unico». Il tema della sanità è tornato caldissimo dopo la tragedia di Cividale. La Cgil rivendica l’esigenza di una discussione «libera da pregiudizi» sul fabbisogno di personale. «Un fabbisogno cui dare risposte – dice anche Mafalda Ferletti, segretaria regionale Funzione pubblica – non solo attraverso una più efficace organizzazione ma anche con nuove assunzioni, condizione imprescindibile per dare attuazione ai contenuti della riforma migliorando i servizi per i cittadini e ottimizzando l’impiego delle risorse. Lo stesso obiettivo che deve porsi la riforma delle autonomi locali, valorizzando uno strumento come il comparto unico, concepito proprio per dare gambe al processo di riforma». Carico di significati locali, rileva sempre la Cgil, anche il voto nei settori della scuola e della conoscenza. Le criticità? «Dagli uffici scolastici regionale e provinciali lasciati senza dirigenti all’affollamento delle classi – spiega segretario regionale Flc Adriano Zonta –, dall’abbandono scolastico fino ai temi attualissimi del rapporto tra scuola e mercato del lavoro e dell’organizzazione del sistema universitario sul territorio, Problemi che devono occupare un posto di primo piano nell’agenda della giunta». (m.b.)
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