La candidatura di Coppola spacca il Pd regionale

I democratici isontini bocciano la corsa alla segreteria del deputato udinese. Il consigliere regionale di Gorizia Moretti pronto a lanciare la sfida

Ettore Rosato era stato buon profeta in assemblea: «La candidatura di Paolo Coppola alla segreteria regionale del Pd è senz’altro condivisa, ma non so se unitaria». Già stasera, quando al Là di Moret di Udine si riunirà il coordinamento regionale dei Comitati per Renzi, potrebbe spuntare un primo sfidante dell’onorevole udinese, il consigliere regionale isontino Diego Moretti.

La speranza di un congresso senza attriti sembra sfumare in fretta. Il primo motivo è territoriale: un altro esponente di Udine in un ruolo di vertice, dopo che la governatrice Debora Seracchiani, il presidente del Consiglio Franco Iacop, il capogruppo Cristiano Shaurli già occupano i piani alti, non convince i democratici del resto della regione. E ci sono poi considerazioni politiche, ne ha accennato anche Renzo Travanut nella relazione in assemblea di venerdì scorso: serve un segretario costantemente a contatto con il territorio, meglio evitare di coinvolgere un parlamentare già fortemente impegnato a Roma. Considerazioni fatte proprie da Franco Brussa, ex consigliere regionale, coordinatore dei Comitati Renzi di Gorizia, segretario del coordinamento regionale presieduto dalla parlamentare dell’Alto Friuli Isabella De Monte.

Quello che non è piaciuto a Brussa dell’autocandidatura di Coppola è il metodo: «Spiace come quel passo appaia, per modi, tempi e forse anche contenuti, una contraddizione sul modo nuovo di essere in politica e che trova significativa sintesi nello slogan renziano “cambiare verso”». Brussa spiega di aver trovato «contraddittoria» la discesa in campo di Coppola «dopo una relazione del segretario uscente Travanut che invitava a lavorare per una candidatura unitaria che tenga conto sia dello sbilanciamento territoriale su Udine dei vertici regionali Pd sia, soprattutto, della necessità di una persona in grado di supportare adeguatamente la giunta e il gruppo in Regione». Una giunta, ha detto anche Travanut senza pronunciare la parola «rimpasto» ma di fatto evocandola, che, secondo Brussa, «con gli impegni nazionali della Serracchiani e le tante deleghe del vice Bolzonello rischia di non riuscire a dispiegare fino in fondo le proprie potenzialità».

Dopo che Coppola ha fatto invece il passo avanti, non sono mancati nel fine settimana malumori, sms e mail che manifestano disagio e disappunto sul territorio, tanto che la riunione convocata venerdì prossimo del coordinamento regionale dei renziani (le altre province sono rappresentate da Godina a Trieste, lo stesso Coppola a Udine e Zanin a Pordenone) - allargato vista la delicatezza del momento agli eletti in assemblea nazionale - è stata anticipata a oggi. E già stasera, dunque, la candidatura di Moretti avanzata dall’Isontino potrebbe diventare realtà. Con il supporto non secondario del gruppo regionale e pure del Pd pordenonese, non solo di quello targato Renzi. «L’uscita di Coppola - insiste Brussa ha messo in difficoltà un coordinamento che ha sempre fatto della collegialità un punto imprescindibile della propria azione e per lunedì sera ha all’ordine del giorno proprio la questione segreteria regionale, partendo dalla discussione e scelta dei criteri, per individuare il percorso e poi proporlo alle altre componenti».

Il coordinatore isontino conclude assicurando di non avere «nulla di personale contro Coppola», ma di ritenere che, in questa fase, «la disponibilità di tempo che può dare un parlamentare risulterebbe del tutto insufficiente rispetto al gravoso compito che spetta al futuro segretario Fvg. Non dimentichiamoci che le recenti primarie hanno dimostrato una volta di più che il partito va consolidato e rilanciato visto che gli iscritti si sono dimezzati e al voto per le convenzioni ha partecipato poco più del 50% di una quota già ridotta. Serve dunque lavorare alacremente sul territorio, partendo dai circoli comunali, oltre che avere un rapporto, quasi giornaliero, con il gruppo consiliare regionale». Si va allo scontro? «Se ci saranno più candidature, sarà la gente con le primarie a dirci qual è la scelta giusta».

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