La caccia agli “x-files” triestini riprende forma. Gli ufologi scommettono su Semarus e Ashtar

L’associazione “Pensando a te” inizia la sua attività con un convegno di carattere nazionale. Avvistamenti e contatti le priorità del dossier 

Nel cielo di Bellosguardo avvistato un ufo

TRIESTE Analisi degli avvistamenti ma soprattutto condivisione dei messaggi da altre “dimensioni”. Trieste (ri)apre i suoi personalissimi x-files provando a rianimare il filone misterico dell’ufologia, tema affidato al clan targato “Pensando a Te”, neo associazione con sede in via Mazzini 30, sigla curata da Ariella Novato, già cartomante e sensitiva, nonché dotata pare – come ricordato nelle note biografiche riportate nel sito internet www.pensandoate.com – del dono della bilocazione, ovvero la capacità di trovarsi in più luoghi contemporaneamente, dote che affiora non solo tra crismi del misticismo classico ma pure tra i tratti di alcune icone agiografiche cristiane, vedi San Francesco d’Assisi e Padre Pio.

"Ufo avvistato": una strana foto fa scoppiare il caso


Se la sede e il nome sono nuovi, sono antichi gli intenti di un gruppo che intende rianimare le ceneri di un clan che è rimasto fuori dalle scene per molti anni ma ora desideroso di tornare sul campo per ridare voce ai vari parametri dell’Ufologia. Ciò si estende sia ai (presunti) avvistamenti di oggetti volanti che al cosiddetto contattismo.

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Se nel primo caso la ricerca potrebbe limitarsi alla prassi delle analisi di video e immagini (mai troppo probanti), nel caso del contattismo il discorso cambia. Si, perché qui l’obiettivo dichiarato è appunto il contatto, la conoscenza di mondi paralleli al nostro, da esplorare tramite la benevolenza di qualche mentore stellare. Chiamatelo pure turismo galattico, anche se si riscontrano inevitabili accenti che parlano di ascesa spirituale e lo collocano nel segno della “Fratellanza Cristica”.

Il gruppo triestino dichiara di avvalersi di due guide mistiche in questo percorso. Anzi, più che di guide si parla di “Messaggeri di Luce”, come tale Ashtar Sheran, una celebrità nel ramo, e di una sorta di new entry, chiamato Semarus.

Quest’ultimo vanta una storia particolare, quella che narra di un uomo nato in India, ammalatosi ma poi guarito dagli alieni della razza Ufoni, i quali lo avrebbero non solo salvato ma portato nella loro dimensione, da dove ora può dispensare messaggi salvifici.

«Di certo gli extraterrestri vogliono aiutarci – sostiene Ariella Novato – e noi, grazie al rinato gruppo di ricerca di contattismo, siamo alle prese con un percorso di conoscenza, grazie ai messaggi che ci arrivano da Semarus e Ashtar».

Già, quali? Per saperlo bisogna aderire all’associazione, che nel frattempo ha battezzato il suo nuovo corso con il primo incontro intitolato candidamente “Ufo sì, Ufo no”, accompagnato dall’egida del Cun, acronimo che sta precisamente per Centro ufologico nazionale, rappresentato dal consigliere nazionale Renzo Tommasella, e da membri dell’Accademia internazionale costantiniana delle Scienze mediche, giuridiche e sociali, tra cui il rettore Paolo Goliani: «Molti hanno magari timore di esporsi – ha sostenuto ancora Ariella Novato – ma l’ufologia che abbiamo in mente deve essere corretta, fatta di analisi serie e magari di collaborazioni importanti, forse con il Circolo Culturale Astrofili».

Il viaggio, sia pur in astrale, è quindi iniziato. Il piano dell’ufologia pura prevede a Trieste qualche spunto niente male da valutare, come le strane luci apparse lo scorso novembre nel cielo a Prebenico, la sfera celeste vista sulla rocca di San Servolo e i due presunti alieni dati per dispersi in Carso.

Il futuro della città? È scritto nelle stelle ma si può star tranquilli, assicurano i contattisti, perché Semarus e Ashtar vigilano e oramai parlano triestino. —


 

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