La Burgo chiude la linea 2, a rischio in 153
La linea 2 della Cartiera Burgo di San Giovanni di Duino verrà chiusa. E, di conseguenza, rischiano di restare a casa 153 lavoratori sui 340 totali. Lo spettro della chiusura, che da settimane aleggiava minacciosamente sopra la testa degli operai, è ora diventata notizia ufficiale. Ieri mattina la decisione dell'azienda di smantellare il fulcro della Cartiera è rimbalzata in modo incontrollato sino a superare i corridoi della fabbrica. E nel tardo pomeriggio il consigliere regionale della Slovenska skupnost-Unione slovena e vicepresidente del Consiglio, Igor Gabrovec, l’ha rilanciata: «Non possono non preoccupare le notizie di queste ore, secondo le quali la proprietà starebbe prospettando la chiusura della Linea 2, dopo che già da tempo tace la linea 1 e non c'è alcuna garanzia nemmeno sul futuro della linea 3». Più prudenti i sindacati. Luca Mian, rappresentante sindacale della Uil, non ha voluto né smentire né confermare. Anche perché, da quanto si è appreso, questa mattina è in programma una delicatissima riunione tra organizzazioni sindacali nella quale le varie sigle daranno la propria lettura sulla situazione che si sta verificando all'interno della Cartiera.
Resta comunque la forte preoccupazione per le ricadute occupazionali del temuto stop ad una delle linee dell’impianto. «Dal punto di visto produttivo, l'impianto duinese rappresenta una delle realtà più performanti del Gruppo Burgo ed è un sito integrato che produce la materia prima Pasta Legno, fornendola a sua volta anche all'impianto di Villorba - ricorda Gabrovec -. È poi una realtà industriale di fondamentale importanza per l'area isontina e giuliana, considerato che l'impianto continua ad impiegare circa 350 addetti, che arrivano a oltre 500 se si considera anche l'indotto. Non possono quindi che allarmare le notizie di queste ore, secondo le quali la proprietà starebbe prospettando la chiusura della Linea 2, dopo che già da tempo tace la linea 1 e non c'è alcuna garanzia nemmeno sul futuro della linea 3».
Dal 2001 a oggi la fabbrica di Duino Aurisina ha tagliato 400 addetti, ricorrendo a contratti di solidarietà, riduzioni dell'orario di lavoro e molti altri sacrifici. Allo stato attuale, la linea 2 è il fulcro vitale della Cartiera del Timavo: chiuderla significherebbe infliggere un colpo forse mortale a tutta la struttura. Ma che ne sarà dei 153 dipendenti residenti soprattutto trai Comuni di Monfalcone e Duino Aurisina? L'età media è piuttosto bassa: impossibile dunque pensare a dei prepensionamenti. Il destino degli operai appare quantomai incerto, tanto da aver già messo in preallerta le segretarie nazionali delle sigle sindacali. La situazione, pronta a esplodere, potrebbe sostanzialmente prevedere un tavolo ministeriale come già accaduto con Electrolux e Ferriera. E un ruolo fondamentale potrebbe essere chiamato a giocarlo la governatrice Serracchiani.
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