La brutta fine del Fantozzi Day: Villaggio rimane un’utopia
Arrivati a questo punto (di non ritorno) al mitico Ragioniero Ugo non sarebbe rimasto che mettersi urlare a squarciagola “il Fantozzi Day è una cagata pazzesca”. Ops, ma ci voleva. Forse l'idea iniziale era anche buona ma gli organizzatori, con raro masochismo, hanno fatto di tutto per renderlo un evento fantozziano, tragicomico al cento per cento. Al di fuori della carrozzina che scende dalla scalinata dell'università accompagnata da Fabio Volo quale parodia della celebre scena del celebre film la Corazzata Potemkin e di una Coppa Cobram di ciclismo che ha visto in gara quattro gatti, non c’era altro nel contenitore del Fantozzi Day. Nè la annunciata partita tra scapoli e ammogliati, nè il partitone di tennis, nè lo spettacolo teatrale, nè le manifestazioni collaterali.
Come era intuibile, Paolo Villaggio lo vedremo solo in cartolina o meglio in uno dei suoi fortunati film se proprio abbiamo nostalgia del personaggio. Dopo mille rinvii, è emerso il bluff. I contatti con il manager dell'anziano attore ci sono stati ma non si sono mai concretizzati. E giovedì sera da Trieste è partita la rinuncia definitiva. Paolo Villaggio resta a Genova e non rimpiangerà di certo i 9mila euro di cachet (più spese) che erano stati concordati per questa sua apparizione pubblica. Per lo sfruttamento dell'immagine l'attore non aveva voluto un euro, anzi l'iniziativa gli era piaciuta e se fosse decollata sarebbe con ogni probabilità stata riproposta in altre città. Comunque il Ragionier Ugo non sarebbe mai partito per Trieste se prima non fosse arrivato il bonifico. Come si dice in questi casi? «Prima vedere cammello....».
Un mese fa Fabio Volo e la troupe che aveva assicurato la diretta per "Che tempo che fa" di Fabio Fazio aveva coperto le falle dell'organizzazione strigendo il campo dell'immagine sulla carrozzina e su quattro improbabili ciclisti vestiti da sfigati. Il collegamento esterno aveva retto grazie anche alla presenza di un gruppo di curiosi, una cornice ideale. Vista da casa poteva sembrare l'estratto televisivo di una variegata convention fantozziana. E invece tutto si è fermato lì. Adesso gli organizzatori, senza cercare la polemica (ma un alibi sì), dicono che chi aveva prenotato la serata-clou si è spaventato dopo le ultime critiche. «Ci è venuto a mancare anche il Palatenda...» La realtà è che la gente dopo tanti rinvii non si è più fidata. Il Fantozzi Day, in effetti, non ha mai avuto una vera location e questa è stata una grave lacuna organizzativa. Doveva essere il campo del Ponziana ma poi il Campanelle, che lo utilizza per gli allenamenti, si era opposto. Per ospitare la serata con l’attore, la società Winter ha bussato a mille porte. Sale, salette di alberghi, teatri, circoli.
«Siamo stati costretti a rinunciare alla serata con Villaggio a causa delle numerose prenotazioni disdette, ci avremmo rimesso e non possiamo permettercelo». E snocciolano i “loro” numeri. In prevedita - dicono - erano stati venduti 524 biglietti per un incasso che sfiorava i 10mila euro (102 poltronissime, 230 in parterre, 192 in platea). L'80 per cento delle persone ha chiesto il rimborso. «Abbiamo finora restituito 8275 euro, rimangono ancora 850 euro da rimborsare. Lo faremo da lunedì, basta telefonare al 3489820895.» Ma tra chi non ha ricevuto indietro i soldi c’è chi minaccia denunce, sui social la gente è inferocita. La polizia indaga sul Fantozzi Day e non è il titolo del nuovo film del Ragionier Ugo.
Cat.
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