La bora torna a sferzare Trieste, raffiche a 116 km all’ora: oltre 60 interventi, vento fino a giovedì
I giardini pubblici chiusi domenica e anche lunedì mattina. Diportisti impegnati a rafforzare gli ormeggi e fissare le vele
Raffiche fino a 108 chilometri orari a mezzogiorno e poi, ancora, a 116 fra le tre e le quattro del pomeriggio. Come da previsioni la bora è tornata a farsi sentire a Trieste domenica 8 dicembre. E con tutto il suo carico di disagi e di danni. Una sessantina, ieri, gli interventi dei Vigili del fuoco in ogni angolo della città per mettere in sicurezza tegole, infissi, guaine di tetti e alberi pericolanti, per sgomberare ramaglie cadute sulle carreggiate o ritenute a rischio, come successo ad esempio lungo la Costiera.
Si sono registrate inoltre varie chiamate alla centrale operativa per impalcature, intonaci e lamiere di cantieri. Nulla di particolarmente grave, comunque. In alcune situazioni le operazioni dei pompieri sono state affiancate dalle pattuglie della Polizia locale, ma non è stato mai necessario chiudere vie o piazze. Il comando provinciale dei Vigili del fuoco, con i suoi distaccamenti periferici, ha messo in campo quattro squadre e due autoscale.
La bora si è rinforzata progressivamente fin dal primo pomeriggio: dopo le folate del mattino, assestate tra i cinquanta e i novanta chilometri orari, da mezzogiorno in poi si sono registrate medie comprese tra i 70 e gli 80, con punte di 108. E poi, ancora, i 116 segnalati tra le 15 e le 16 dalla centralina dell’Arpa Fvg - Osmer in molo Fratelli Bandiera in fondo alle Rive. Il centralino della sala operativa dei Vigili del fuoco, intanto, continuava a ricevere chiamate; una decina, verso sera, le richieste in coda.
Nessun intervento, invece, da parte della Capitaneria di porto per soccorrere diportisti in difficoltà. Ma molti proprietari di imbarcazioni, come si può immaginare, sin dal mattino si sono recati in Sacchetta, lungo il Canale navigabile e a Grignano per rinforzare gli ormeggi o per assicurare le vele che si aprivano a ogni raffica.
I giardini comunali, quelli recintati come il “de Tommasini” di via Giulia o quelli di via San Michele e di piazza Hortis, così come Villa Engelman e Villa Revoltella, per citare alcuni, per ragioni di sicurezza restano chiusi anche questa mattina, dopo esserlo stati per l’intera domenica.
Le previsioni confermano bora sostenuta anche oggi e moderata sia domani che mercoledì e giovedì. Uno scenario tutto sommato normale per un classico inverno triestino. Niente a che vedere con quanto accadde, ad esempio, nel 2012: molti ricorderanno il febbraio di quell’anno, quando il vento – con temperature sotto zero – aveva sferzato la città per dodici giorni di seguito soffiando fino a 182 chilometri orari. L’immagine simbolo fu quella del tir turco rovesciato sulle Rive, davanti a piazza Unità.
Prima ancora, il 10 marzo 2010, gli strumenti dell’Istituto Nautico avevano rilevato una raffica a 188 chilometri orari. L’anno dopo, il 2011, durante la notte tra l’1 e il 2 marzo, la forza del vento a 170 aveva rotto gli ormeggi dell’Ursus. L’antica gru, alta 75 metri, navigava liberamente in mezzo al golfo.
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