La bolletta fa pagare le fogne fantasma
TRIESTE. «Ogni anno devo sborsare una bella cifra perché la ditta che si occupa degli spurghi venga a a pulire il mio pozzo nero. E quindi non intendo pagare nemmeno un centesimo a quell’ex municipalizzata che mi mette in conto l’uso di una fognatura della quale non ho mai usufruito». Il signor Boris è solo uno dei residenti del centro storico di Santa Croce che in questi giorni, con l’arrivo della nuova bolletta di AcegasAps Amga, si è visto imputare nella fattura l’utilizzo di una struttura di smaltimento alla quale non risulta allacciato. «Per la precisione tutto il cuore della frazione non risulta essere allacciato a fognatura di sorta» puntualizza la consigliera circoscrizionale Maria Grazia Villi (Pd) che in questi giorni è stata interpellata da numerosi concittadini per un aumento considerato ingiustificato. «Se si esclude il quartiere di San Quirico e Santa Giuditta che risulta allacciato alla rete fognaria di Duino Aurisina – osserva ancora la consigliera di Altipiano Ovest – la parte antica di Santa Croce risulta priva di collegamento all’infrastruttura sotterranea».
Eppure AcegasAps Amga non si ferma: «Le cifre che le famiglie si sono viste imputare nella bolletta sono in certi casi raddoppiate, mentre in altri l’aumento è esiguo, ma tuttavia è il principio che conta: non è possibile pagare un servizio che non viene erogato» rincara Villi. Il collega di parlamentino Mitja Kosuta (Rifondazione) dà man forte: «Sulla mia bolletta trovo un riepilogo di quota per l’uso della fognatura per 5,47 euro. Salvo leggere, qualche riga dopo, che la mia utenza non risulta servita da un impianto di depurazione attivo. Non è solo una questione di soldi. Questo è un paradosso a cui l’ex municipalizzata deve porre rimedio. Le famiglie del centro storico di Santa Croce, circa 700 piccoli nuclei familiari, scaricano le acque scure in pozzi di proprietà, non nella fognatura comunale».
Non basta: «La cosa che infastidisce maggiormente – insiste Kosuta - è sapere che un nostro compaesano ha chiesto lumi sulla bolletta direttamente alla sede dell’AcegasApsAmga. Quando ha dichiarato di non scaricare nella rete fognaria il balzello gli è stato tolto. Scaricano su di noi l’onere della prova, una situazione davvero incredibile! E la protesta è generale, nessun cittadino escluso».
Da AcegasApsAmga arriva una precisazione. Sul finire dello scorso anno i tecnici hanno effettuato dei sopralluoghi nel paese per verificare gli allacciamenti e le bollette rincarate, giunte a domicilio in questi giorni, risultano aggiornate grazie a un nuovo e più preciso software gestionale capace di individuare chi risulta o meno allacciato. Le cifre commissionate sono di circa sei-sette euro a bolletta per una spesa approssimativa di due euro mensili. «Nessuna superficialità o pressapochismo. Il nuovo software - continua la società - permette di distinguere tra chi non usufruisce del servizio depurativo e di quello fognario o di uno dei due. Inoltre si è voluto sorvolare su quanto dovuto negli anni scorsi. Se ci saranno delle proteste perché gli aumenti non risultano giustificati, verrano attivate le verifiche del caso».
La circoscrizione, però, non si accontenta. Da anni denuncia la situazione di criticità sud versante delle infrastrutture: «Proprio dai nostri banchi sono partite a più riprese le richieste di realizzare la fognatura per servire le utenze nel centro della borgata. E di anno in anno abbiamo lottato per far inserire nel Bilancio comunale delle opere l’importo necessario alla messa a punto della rete. Invano, visto che a tutt’oggi non se n’è fatto nulla». Domani il consiglio di Altipiano Ovest si riunirà e Maria Grazia Villi chiederà al parlamentino di farsi parte attiva per dipanare la questione. Nel frattempo il consiglio è di posporre il pagamento della bolletta incriminata sinché non verrà chiarito chi, nel centro di Santa Croce, usufruisce veramente del servizio.
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