La Bers: scenari più foschi anche per le economie dei Balcani

La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha rivisto al ribasso le sue previsioni economiche. La contrazione del Pil nell'area dovrebbe raggiungere il 5,1 per cento nel 2020, più del 4,8% precedentemente stimato, «a causa di un crollo del turismo», che colpisce in particolare Albania e Montenegro

TRIESTE La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha rivisto al ribasso le sue previsioni economiche per il 2020, a causa delle incertezze relative alla crisi del coronavirus, per i paesi in cui opera la Banca, compresi i Balcani. La Banca ha allo stesso tempo evocato lo scenario di una ripresa meno marcata delle attese nel 2021 anche per quanto riguarda la vicina regione balcanica ancora extra-Ue. La contrazione del Pil nei Balcani occidentali dovrebbe raggiungere il 5,1 per cento nel 2020, più del 4,8% precedentemente stimato, «a causa di un crollo del turismo», che colpisce in particolare Albania e Montenegro, e per le «interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali, minore produzione industriale, calo degli investimenti diretti esteri e delle rimesse », ha illustrato la Banca nel suo nuovo rapporto 'Regional Economic Prospect'.

L'economia nei Balcani occidentali dovrebbe riprendersi l'anno prossimo, con una crescita del pil «al 3,4% nel 2021», prevede ora la Bers, osservando che in generale «queste proiezioni sono soggette a un'enorme incertezza». Secondo lo studio, nei Balcani occidentali Albania e Montenegro registreranno il calo più marcato della crescita nel 2020 (-9,0%), in particolare a causa degli effetti negativi sul turismo e per il calo delle esportazioni di beni e servizi. Seguono la Bosnia-Erzegovina, dove si è osservato un forte calo della produzione nel settore manifatturiero e Kosovo e Macedonia del Nord (tutti -5,0%).

La Serbia (-3,5%) è stata particolarmente colpita da un calo delle rimesse pari al 30% tra gennaio e giugno 2020. Tuttavia, in Serbia l'impatto del Covid-19 è stato «meno grave che in alcuni paesi» vicini,« in parte a causa dell'elevato contributo della produzione di prodotti di base» nel comparto manifatturiero. «In generale, l'impatto negativo della crisi del coronavirus sarà più pronunciato del previsto quest'anno in Montenegro e Macedonia del Nord, dove sono state osservate forti contrazioni nell'industria, nel commercio, nei trasporti e nel turismo, suggeriscono i dati della Bers. Nel 2021 »ci sarà probabilmente una qualche ripresa« nella regione »con una crescita del 3,4%, ma i livelli del pil il prossimo anno dovrebbero rimanere al di sotto di quelli del 2019«, ha osservato la Banca.

La crescita economica più forte nel 2021 si osserverà in Montenegro (5,0%), seguita da Albania (4,5%), Kosovo (4,0%) e Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Serbia (3,0%). La Bers aveva stimato una ripresa economica molto più forte nella regione per quanto riguarda il 2021. Nel precedente rapporto sulle prospettive economiche regionali, pubblicato nel maggio 2020, la Banca aveva anticipato una crescita economica del 12,0% in Albania, del 10,5% in Montenegro, del 7,5% in Kosovo, del 6,0% in Bosnia-Erzegovina e Serbia e del 5,5% in Macedonia del Nord. Secondo le ultime previsioni Bers, la Slovenia registrerà un calo del pil del 7,5% nel 2020 e una crescita del 3,5% nel 2021, mentre il prodotto interno lordo in Croazia scenderà dell'8,5% quest'anno e rimbalzerà del 3,5% l'anno prossimo.

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