La Beltrame avverte gli studenti "Attenti a non perdere l’anno"

La direttrice scolastica regionale: i giovani alzano la voce per cose più grandi di loro e di noi stessi Edilizia scolastica: "Un problema non facile che non si può certo risolvere scendendo in campo"

«Gli insegnanti mi hanno assicurato anche l’impegno, e non solo il recente disimpegno dei ragazzi. I ragazzi non devono protestare rinunciando alle lezioni: è contro il loro interesse, e specialmente va a danno dei loro compagni più fragili che fanno difficoltà a recuperare. E l’abbandono scolastico infatti diventa sempre più alto... Una volta finita l’autogestione, che è altra cosa, gli insegnanti hanno segnato gli studenti come “assenti”, e anzi dico ai genitori che possono telefonare agli istituti e controllare il monte di assenze maturate dai loro figli, ricordando che secondo regolamento oltre un certo limite si perde l’anno scolastico».

Non è molto tenera con la protesta studentesca la direttrice scolastica regionale Daniela Beltrame, che ancora aggiunge: «Protestano per cose più grandi non solo di loro, ma di noi stessi». E quando non protestano contro la finanza globale, ma per lo stato di degrado delle loro scuole? «A Trieste c’è un indubbio ritardo e mancano finanziamenti, la Provincia ce la mette tutta, ma ci vorranno anni per mettere a posto gli istituti scolastici, poi adesso ci sono anche gli aspetti critici delle emergenze (il Carli che avuto dei crolli interni, ndr) e dunque affianchiamo l’istituto soprattutto per garantire regole di sicurezza».

Ma sugli studenti che hanno fatto cortei e piantato le tende da campo in piazza Unità e in piazza Borsa, con stile newyorkese, Daniela Beltrame esprime una forte contrarietà, in primo luogo «nel merito - afferma -, perché questi ragazzi hanno assolutamente bisogno di trovare un adulto con cui dialogare. Io al momento non capisco invece quale sia il loro interlocutore».

Per insegnare ai ragazzi a strutturare meglio il loro dissenso, Beltrame stessa afferma di aver organizzato per il 21 e 22 novembre un corso di formazione cui saranno chiamati a partecipare i rappresentanti delle consulte e i rappresentanti di istituto. «I corsi saranno tenuti da sociologi e pedagogisti anche di livello nazionale - afferma il direttore scolastico -, se questi giovani hanno contestazioni da fare si aprano a un confronto, invece di chiudersi in se stessi».

Da ieri sono tutti in classe, garantisce Beltrame, ma nei giorni scorsi era certamente in classe solo l’insegnante: «L’autogestione è comunque un’attività che si svolge nell’ambito scolastico, magari con attività alternative, l’occupazione invece impedisce al docente di andare in aula, e l’assenza per protesta, infine, è un’assenza che l’insegnante deve segnare, per questo non occorrono direttive speciali dall’alto, è norma generale».

Beltrame lancia l’allarme sul «serio rischio di perdere l’anno scolastico». Sul fatto che la protesta «va a danno dei ragazzi stessi, perché le scuole superiori richiedono frequenza, impegno e costanza negli studi». Da ultimo, invita i genitori a controllare direttamente quanti giorni di assenza i ragazzi hanno maturato. E infine dissuade dall’alzare la voce anche per la disastrata edilizia scolastica: «È un problema non facile, e soprattutto non si risolve con la protesta».

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