La Barcolana in campo per Pino lo storto

TRIESTE Nonostante a Barcola siano iniziati i lavori di manutenzione del verde, con il taglio di un albero malato e la potatura di altri arbusti in piazza Skabar, alla petizione sottoscritta da quasi 300 cittadini e dal Wwf per tentare di salvare “Pino lo storto” si è appena aggiunta anche la Società velica Barcola-Grignano. Sarà forse vero il proverbio, da prendersi alla lettera: «Fa più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce». Comunque sia, il presidente della Svbg, Mitja Gialuz, riferisce che negli ultimi giorni la sorte di “Pino lo storto” (sul cui fusto è apparso l’avviso ufficiale di abbattimento, ndr) ha animato il dibattito dei soci, sempre attenti e sensibili a ciò che accade nel rione di Barcola. «Molti di loro da piccoli salivano e giocavano su quell’albero, che segna la storia di un rione e le sue stesse radici – spiega Gialuz –. Quindi mi hanno chiesto se fosse possibile provare ancora a salvarlo prima di arrendersi». Non solo. Come i firmatari della petizione, la società velica si mette a disposizione per supportare economicamente i costi di un’altra perizia, precisando che l’iniziativa non è animata da intenti di contestazione, bensì da una massima volontà di collaborazione.

Intanto alla gelateria Pipolo, proprio davanti al pino, è ripartita la raccolta delle firme per la petizione lanciata da Stefano Pockaj. Dopo l’ultima risposta apparentemente definitiva dell’assessore Elisa Lodi, che si era detta grata ai cittadini per il loro impegno ma rilevava la mancanza di possibili soluzioni alternative all’abbattimento, il comitato non si è ancora dato per vinto ed ha proseguito la sua battaglia: «Il Comitato di cittadini – dichiarano – contesta le dichiarazioni dell’assessore comunale ai Lavori pubblici, la quale insiste a volerlo tagliare, affermando che la semplice colonnina muraria di sostegno proposta insisterebbe sul vialetto vicino e che per erigerla sarebbe perciò necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza». Il Comitato, invece, afferma che «la colonnina non insisterebbe affatto sul vialetto e che la Soprintendenza può comunque autorizzarla, perché il “pino storto” centenario del giardino di Barcola è parte caratteristica del paesaggio urbano, riprodotta in tutti i relativi materiali fotografici e iconografici d’epoca».

I firmatari della petizione puntano poi il dito sulle potature effettuate in passato, le quali, a loro dire, sarebbero state effettuate erroneamente e avrebbero quindi causato l’infezione che sta uccidendo “Pino lo storto”. «La prassi adottata dall’amministrazione comunale di sostituire le cure dei grandi alberi storici della città con l’affidamento a ditte esterne del loro abbattimento appare anomala - continuano -, perché altera senza reale necessità il paesaggio urbano e comporta una spesa di denaro pubblico molto superiore ai costi delle cure». Infine, si pongono una domanda: «Dove va a finire il legno pregiato dei fusti e dei ceppi centenari, che è ricercato per sculture e altri utilizzi particolari?».
Secca la risposta dell’ufficio del Verde pubblico comunale sui vari punti: «Non ci risulta che ci siano stati problemi di errati interventi in passato. Non tutto è eterno e si è valutato che le condizioni attuali del pino non permettano più di mantenerlo in vita. Per quanto riguarda il suo destino, il materiale utilizzabile rimarrà di proprietà dell’impresa che lo abbatterà per contratto d’appalto, mentre buona parte finirà in discarica».

Si attendono ora nuovi sviluppi della vicenda. Nel frattempo, da un lettore è arrivata un’altra segnalazione riguardante alberi morenti. «Al visitatore che entra nel parco di Miramare – scrive Alberto Zotti – si presenta un’immagine meravigliosa in cui però stonano numerosi alberi morti ormai da parecchi anni. E non appena si passano le Scuderie, alzando lo sguardo, fa male al cuore vedere quei tronchi avvizziti. Credo che abbatterli non possa che migliorare il biglietto da visita di un parco meraviglioso». La direttrice del parco di Miramare Contessa si dice d’accordo e comunica che è già prevista una sostituzione dei suddetti alberi, dato che a breve sarà firmata una convenzione con i forestali della regione per questo e altri interventi.
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