La barca triestina di Schiele battuta a 12,5 milioni di euro

L’opera del pittore austriaco tra le più contese all’asta londinese di Sotheby’s. Una serrata battaglia di offerte al telefono ha portato alle stelle il suo prezzo

TRIESTE Il bragozzo istriano di Egon Schiele è stato battuto a Londra al prezzo di 10 milioni e 700 mila sterline (12 milioni 427 mila euro).

È stato il quadro più conteso dell’asta di Sotheby’s “Impressionist and Modern Evening Sale Art” del 26 febbraio dopo il Palazzo Ducale di Venezia di Monet battuto a 27,5 milioni di sterline (era stimato 20-30 milioni). Il “Triestiner Fischerboot” (Trieste Fishing Boat) di Schiele ha scatenato una vera battaglia di offerte in sala e al telefono durata quattro minuti. Il quadro quadrato (70 centimetri per 70 centimetri, datato 1912), è salito a 10,7 milioni di sterline partendo da una stima compresa tra i sei e gli otto milioni di sterline. All’asta c’erano anche altri Schiele, tra cui un ritratto delicato di sua sorella Gertrude “Gerti” (“Auf dem Bauch liegendes Mädchen”), venduto a 1,6 milioni di sterline.

Asta milionaria da Sotheby’s per la barca triestina dipinta da Schiele


«Ho sognato Trieste, il mare, posti lontani. Nostalgia, ardente desiderio! Per consolarmi mi sono dipinto una barca panciuta e colorata come quelle che dondolano sull’Adriatico. E con essa la nostalgia e la fantasia possono veleggiare in mare aperto», scrive Schiele nel 1912 nel “Diario dal carcere”, durante la detenzione di 24 giorni a Neulengbach, presso Vienna, con la terribile accusa di seduzione di una quattordicenne. Quella “barca panciuta e colorata”, dipinta a 22 anni, vale ora 12 milioni e mezzo di euro. E racconta il suo intenso legame con Trieste. Nel 1907 Schiele, diciassettenne, in vacanza a Trieste con la sorella Gerti, esegue diversi schizzi nella zona del porto, tra cui un olio intitolato “Porto di Trieste” (“Hafen von Triest” o “Harbor of Trieste”) che fu esposto nel 2002 al Museo Revoltella assieme a “Triestiner Fischerboot” come integrazione della mostra “Klimt, Kokoschka, Schiele.

L’età d’oro di Vienna” proveniente dal Vittoriano di Roma. “Hafen von Trieste”, allora in prestito alla Neue Galerie di Graz, venne battuto all’asta a Londra nel 2006 da Christie’s per un milione e 38 sterline (un milione e 700 mila euro) a partire da una stima di 150 mila sterline.

“Trieste Fishing Boat” è una rappresentazione in formato quadrato di una barca per la pesca a Trieste (un bragozzo), l’espressione di un artista maturo. L’opera non era mai stata messa all’asta prima, ma è apparsa in parecchie mostre e in diversi cataloghi: da quella del Guggenheim di New York del 1965 “Gustav Klimt e Egon Schiele” (con il titolo “Boat”) a quella di Palazzo Grassi a Venezia nel 1984. Il suo primo proprietario è stato Heinrich Böhler, amico e allievo di Schiele, che ha lavorato fianco a fianco con il suo insegnante fino alla sua prematura scomparsa a soli 28 anni.

Nel 1952 passa di mano a Vienna a Sergius Pauser e nel settembre 1962 alla Galerie St. Etienne di New York. Poi viene acquistata da un collezionista privato.

«Dipinto nel 1912, il Triestiner Fischerboot - si legge nel catalogo di Sotheby’s - è un’opera affascinante e unica nell’opera di Egon Schiele, creata all’indomani di quella che fu probabilmente l’esperienza più tumultuosa e mutevole per l’artista. Basandosi su una scena quotidiana che avrebbe osservato nel porto di Trieste durante una breve visita a maggio di quell’anno, Schiele trasforma l’immagine di una semplice barca da pesca in una meraviglia pittorica, usando chiazze piatte di pigmento per costruire una composizione simile a un mosaico». In questo era debitore con Gustav Klimt, suo amico e maestro, che utilizzava il formato quadrato per i suoi paesaggi sin dagli ultimi anni del diciannovesimo secolo, nello stesso periodo in cui Claude Monet iniziava a usare una tela quadrata per le ninfee. «È assolutamente necessario che tu venga finalmente a visitare Trieste! Sono attualmente seduto al caffè di questo nuovo grande hotel al molo, brulica di colori nobili, puri e succulenti: tremendi!», scrive Schiele all’amico artista Anton Peschka nel maggio 1912 su carta intestata dell’ Excelsior Palace Hotel. Si sa che Schiele partito in compagnia della modella Wally Neuzil al Wörthersee per la Carinzia, nel sud dell'Austria, prosegue poi da solo per Trieste dove soggiorna per diversi giorni a metà maggio 1912.

Schiele conservava dei ricordi delle sue precedenti visite a Trieste, dove i suoi genitori avevano passato la luna di miele e dove venne spesso in treno in vacanza con la sorella Gerti. Durante le estati del 1907 e del 1908, dipinse diversi oli su piccola scala raffiguranti barche nel porto di Trieste.

«Puoi fare qui in otto giorni quello che in un anno fai a Vienna» scrive sempre nella lettera indirizzata a Peschka, che sperava sarebbe venuto a Sud per unirsi a lui. Una riunione ch e non ci fu mai, a differenza di quella tra Vincent Van Gogh e Paul Gauguin ad Arles in Provenza. —


 

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