La barca a vela in basalto che fa volare Monfalcone
MONFALCONE. C’è un nuovo progetto coperto dal segreto a cui sta lavorando il Cantiere Alto Adriatico. È un’imbarcazione innovativa e con il motore ibrido da 20-22 metri (oltre 70 piedi) ed è già in costruzione. Ma nel cantiere di Monfalcone sta nascendo anche la prima barca a vela al mondo (da competizione) interamente in basalto destinata a un gruppo finlandese. Non sono le uniche novità: da pochi mesi è entrato nel capitale sociale un gruppo austriaco di Vienna del calibro di Avconjet (vendita e charter di aerei e yacht) e c’è stato il trasloco dalle aree dell’Ocean alla sponda opposta del canale Est-Ovest a poca distanza dell’area Terme romane con l’esplosione di spazi coperti, piazzali, aree attrezzate e banchine.
Sia chiaro. Non c’è nessun abbandono del mondo delle imbarcazioni in legno tradizionale: recuperi e restauri continueranno con la stessa passione, non se ne parla nemmeno di lasciare l’innovativa strada delle nuove barche in legno composito, a fasciame incrociato, abbinate alla tecnologia e alle nuove fibre. Non sarà tradita la tradizione che ha reso famoso il cantiere per l’incontro tra l’alta sapienza dei soci, maestri d’ascia, e dei dipendenti con le esperienze progettuali di Carlo Sciarelli, un mito nella progettazione per la nautica.
Ma il Cantiere Alto Adriatico ha ormai spiccato il volo nella sfida del passaggio da realtà artigianale, innovativa, a realtà produttiva industriale. A rendere possibile tutto ciò proprio l’arrivo del gruppo viennese che prima si è proposto come cliente ma poi, viste le potenzialità e le qualità del cantiere (la scelta è stata fatta dopo un’attenta selezione tra i cantieri nell’Adriatico), ha deciso di investire rendendo possibile la sperimentazione di nuove tecnologie per la costruzione di imbarcazioni con l’uso di fibre di ultima generazione (carbonio, basalto) abbinate al legno. Si tratta di un ingresso con una quota rilevante nel capitale della società che per ora è fermo a circa un milione di euro, vede la partecipazione di 17 soci, una quota di Friulia e un’altra del gruppo Avconjet.
Ma con questo lancio già si parla di aumento di capitale ad almeno un milione e mezzo entro il 2014, i dipendenti sono cresciuti, nel cantiere lavorano 14 persone che con l’indotto raddoppiano e sono destinate ad aumentare. Tutto dipenderà dalla nuova costruzione, un’imbarcazione su cui ancora c’è il segreto industriale ma che, da quanto si è potuto sapere sarà realizzata in fibra speciale (basalto o carbonio), avrà delle linee d’acqua speciali che le permetteranno un effetto planante e soprattutto oltre a soluzioni tecnologiche d’avanguardia dovrebbe avere(si tratta di indiscrezioni) un motore ibrido che permetterà alte prestazioni con bassi consumi. È in costruzione un prototipo, ma se tutto andrà bene potrebbe essere il primo di una serie di almeno dieci barche che porteranno la firma del cantiere Alto Adriatico con il design di uno tra i più noti studi al mondo di progettazione di barche a motore.
La realtà del Lisert è da tempo impegnata su progetti ricerca e innovazione tecnologica per la maggiore sostenibilità ambientale in mare, dal cantiere stesso è sorto un nuovo braccio strategico come “Alto Adriatico Tecnologia e Sviluppo” ed è stata anche questa società a convincere gli austriaci a investire qui.
Ma non si tratta dell’unica novità. Nel capannone a fianco, questo progetto al contrario non è coperto dal riserbo, il cantiere sta realizzando la prima barca a vela al mondo (a quanto risulta) con lo scafo interamente realizzato in basalto. Si tratta della fibra sperimentale messa a punto dal cantiere che ha già realizzato un progetto, ma si è trattato di un’ imbarcazione a motore, che ha visto coinvolti diversi istituti scientifici con l’intervento dei fondi europei ed è stata costruita dal vicino cantiere di Seaway che collabora da tempo con l’Alto Adriatico. L’imbarcazione, un 37 piedi, un racer su progetto di Maurizio Cossutti, è stata commissionata da un equipaggio di finlandesi che parteciperanno ai campionati del mondo Orc. È una barca da regata, pressochè vuota, armata con le migliori attrezzature e vele, oltre che strumentazione ad alta tecnologia, del valore di circa 250mila euro. Non si tratta di una costruzione “isolata”, ma è destinata ed essere prodotta in serie per il Nord Europa. Gli stessi studi hanno portato alla definizione di nuovi “accoppiamenti” ed è in fase avanzata di progettazione un’imbarcazione a vela in legno-carbonio che unirà caratteristiche meccaniche e fascino per una barca a vela da regata senza pari. Progetti che ora il cantiere Alto Adriatico potrà fare in grande serenità e spazi adatti: il trasferimento nelle nuove aree del Canale Est ovest ha permesso infatti di passare dai mille metri quadrati a ben 3mila coperti interni con altri 17mila esterni dove c’è una banchina a mare e dove saranno realizzati anche 3 moli e i nuovi uffici.
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