La 56 bis rischia di restare chiusa a lungo «Pronti ad abbattere il cavalcavia»

Ziberna: «Decisioni rapide, la tangenziale è di vitale importanza». Oggi vertice in Comune. Perizia sulla gru sollevata
Bumbaca Gorizia 17.08.2019 Incidente camion gru statale 56 bis © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 17.08.2019 Incidente camion gru statale 56 bis © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA «La 56 bis è un importante accesso alla città per chi proviene da Udine e dal Cormonese. Non possiamo permetterci di lasciarla chiusa a lungo. Se dovesse essere necessario, siamo pronti ad abbattere il cavalcavia lesionato nel tremendo incidente che è costato la vita al concittadino Gianni Visintin. E lo faremo con la massima celerità. Dobbiamo garantire nuovamente la piena fruibilità di quella strada».

Camion centra il cavalcavia con la gru e si impenna: operaio muore schiacciato dentro la cabina
Bumbaca Gorizia 17.08.2019 Incidente camion gru statale 56 bis © Fotografia di Pierluigi Bumbaca


Il sindaco Rodolfo Ziberna non nasconde la gravità della situazione. Il ponte sopra la 56 bis è stato seriamente danneggiato dall’impatto del camion. E questa mattina si svolgerà in Comune un vertice dedicato alla questione. «Sì, ho deciso di convocare i dirigenti comunali, assieme alle altre autorità competenti, per un vertice urgente», conferma il sindaco. «Sarà un incontro che servirà essenzialmente a capire qual è lo stato effettivo in cui versa il cavalcavia. Sono pronto a coinvolgere anche la Regione. Il manufatto è di nostra proprietà, quindi la decisione spetta al Comune».

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La 56 bis riveste un’importanza strategica fondamentale per i traffici commerciali nell’area: sino a ieri, i camion che, dalla Slovenia, intendevano raggiungere Udine (e viceversa) erano costretti a transitare per i centri abitati di Sant’Andrea, Mossa e Lucinico mentre, con il completamento della tangenziale, c’è stato uno snellimento del traffico nei centri abitati.

La circonvallazione è diventata, dunque, un’asse stradale importante. Perché permette anche al traffico pesante di raggiungere l’autostrada A34 e l’autoporto della Sdag in breve tempo. Viene utilizzata anche dai mezzi per il trasporto dei rifiuti di “Isontina Ambiente”. E infatti Gianni Visintin, 55 anni, dipendente di Isontina Ambiente stava trasportando materiali ferrosi di scarto, sabato mattina attorno alle 9.30. Proveniva da Sant’Andrea in direzione Mainizza e Mossa.

Da precario aveva vinto il concorso della multiutility Isontina
Bumbaca Gorizia 17.08.2019 Incidente camion gru statale 56 bis © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Poco prima del ponte sull’Isonzo, l’imponderabile. Per una tragica fatalità, la parte retrostante del mezzo, che ospita una gru, aveva centrato l’infrastruttura quando buona parte del camion si trovava già sotto il ponte. L’impatto, secco e violentissimo, aveva provocato il più classico degli effetti-leva, facendo impennare la cabina fino a schiacciarla contro la parte superiore del manufatto. I vigili del fuoco del comando provinciale di via Paolo Diacono, accorsi immediatamente sul posto, hanno lavorato a lungo per estrarre il conducente dall’abitacolo con l’ausilio delle pinze oleodinamiche ma per Visintin non c’era nulla da fare.



Nel frattempo, sono partite le indagini. «Il braccio della gru era, molto probabilmente, sollevato o, comunque, non in posizione di riposo. Altrimenti, il camion di Isontina Ambiente sarebbe passato sotto il ponte. Senza alcun tipo di problema. Anche perché quel mezzo pesante avrebbe effettuato più volte il tragitto che porta dal centro-rifiuti di via Gregorcic all’impianto di selezione delle immondizie di Moraro». È la prima constatazione fatta dagli agenti della Polizia stradale ma anche dai vertici di Isontina Ambiente. E se tale circostanza dovesse trovare conferme, si apre subito un altro punto interrogativo. Perché il braccio meccanico era sollevato? «Effettivamente, tutto ruota attorno a tale quesito, ad oggi senza risposta», ammette il comandante della Polizia stradale, Alessandro Rescio. «È stato un guasto meccanico? O una dimenticanza del povero conducente che è morto in seguito al tremendo incidente?».

Una domanda che si pone anche Giulio Severo Tavella, amministratore unico di Isa. Ed è chiaro che la dinamica potrà avere il chiarimento definitivo quando si riusciranno a fugare questi dubbi.—


 

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