La 3ª F della Svevo sarà premiata a Roma dal Capo dello Stato
Il concorso sulla storia della frontiera adriatica

Una nonna che passeggiando con il nipote per il rione di Chiarbola gli racconta la storia del Villaggio Istriano, un viaggio nella drammatica storia del dopoguerra: è il contenuto dell’elaborato presentato da 17 alunni della 3ª F della scuola secondaria di primo grado Italo Svevo al Ministero dell’Istruzione e Merito per il concorso nazionale “10 febbraio” - Nel marmo e nel bronzo. Itinerari storici in luoghi e spazi urbani delle città italiane alla ricerca della memoria delle terre della Frontiera Adriatica”.
Lunedì al Quirinale per la cerimonia di premiazione del concorso saranno presenti quattro ragazzi accompagnati dalla professoressa di storia Silvia Buttò: il loro lavoro verrà premiato dal presidente Sergio Mattarella come «elaborato meritevole».
Il racconto è stato scritto nell’ambito di educazione civica, e, come spiegato dalla professoressa Buttò, «mette insieme il risultato delle ricerche fatte dagli studenti consultando l’archivio de Il Piccolo, i documenti dell’archivio di Stato di Trieste e dell’archivio fotografico dei Musei Civici. Abbiamo ricostruito la storia del quartiere di Chiarbola, la costruzione del Villaggio Istriano e della chiesa di San Gerolamo Confessore. Poi è stata fatta un’analisi del contesto storico e della storia del quartiere nel Novecento».
Nell’elaborato sono stati inseriti gli articoli de Il Piccolo dell’epoca e alcune immagini raccolte dall’archivio fotografico dei musei.
«Una ricerca molto tecnica – ha spiegato Buttò – e avevamo bisogno di inserirla in una cornice. Quindi abbiamo costruito una storia che è la vicenda di tutti i nostri ragazzi che frequentano la Svevo, che ogni giorno passeggiano in queste strade e a un certo punto si rendono conto che sono dedicate proprio all’Istria. Abbiamo costruito il personaggio della nonna che nel suo racconto mette insieme tutti gli esiti delle ricerche». Gli alunni hanno raccolto anche una decina di testimonianze di persone che hanno vissuto l’esodo e di discendenti, «le abbiamo fatte raccontare dalla nonna, come esperienze vissute da suoi parenti mentre spiega al nipote le vicende delle persone che abitano il Villaggio istriano». —
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