Kyma, i magneti che guidano le particelle nel sincrotrone
TRIESTE. È nata nel 2007 da una costola di Elettra Sincrotrone, per realizzare “in casa” i 18 ondulatori a magneti permanenti indispensabili al funzionamento del laser a elettroni liberi Fermi, sorgente di luce tra le più avanzate al mondo allora in costruzione a Basovizza accanto all’acceleratore. Oggi Kyma, spin-off di Elettra partecipato da due aziende industriali (Cosylab e Euromisure), è una realtà di alta tecnologia che grazie ad avanzate competenze tecniche ereditate da Elettra si è affermata in un mercato mondiale di nicchia: nei sincrotroni e laser a elettroni liberi (Fel) i magneti giocano un ruolo cruciale per controllare e guidare le traiettorie delle particelle, e Kyma è specializzata nella produzione di dispositivi magnetici - ondulatori e wiggler - da integrare in queste sorgenti di luce. In una decina d’anni Kyma ha costruito e consegnato, con commesse da Usa, Cina e altri Paesi, più di 50 dispositivi a magneti permanenti di grandi dimensioni e una varietà di apparecchiature necessarie per il funzionamento delle sofisticate sorgenti di luce usate dalla comunità scientifica mondiale.
«Gli ondulatori sono dispositivi a magneti permanenti che facendo oscillare nello spazio gli elettroni convertono la loro energia in impulsi di luce brevi e di straordinaria intensità: la luce generata da sincrotroni e Fel permette di vedere dove altri strumenti non possono arrivare, evidenziando struttura e composizione dei materiali con applicazioni da farmacologia a elettronica, da medicina a beni culturali fino a materiali per nanotecnologie», spiega Raffaella Geometrante, general manager di Kyma. Gli ondulatori sono macchine molto complesse, importanti per peso e dimensioni, che sfruttano le più avanzate tecnologie, con costi di produzione da 500 mila euro a 1,5 milioni. Per produrli Kyma si appoggia alla controllata slovena Kyma Tehnologija che nei laboratori di Sesana si occupa di realizzazione, assemblaggio e caratterizzazione dei dispositivi a magneti permanenti. « Kyma Tehnologija fu fondata nel 2007 - dice Geometrante - all’epoca in cui fu rimosso il confine tra Italia e Slovenia. È stata una delle prime iniziative transfrontaliere che ha consentito a sloveni e italiani di lavorare insieme».
Oggi il team di Kyma tra Basovizza e Sesana è composto da 9 persone, in primis ingegneri e fisici, che comunicano in inglese: un gruppo leggero e flessibile che permette di mantenere le competenze sul territorio e in base ai progetti si appoggia a collaborazioni di carattere industriale o con laboratori di ricerca. Tra gli ultimi accordi ve n’è uno con la Cornell University e il Brookhaven National Laboratory (stato di New York) che ha portato la società italo-slovena a fornire i 216 magneti necessari per il prototipo di un nuovo acceleratore di particelle a risparmio energetico (Cbeta), in cui il risparmio d’energia è ottenuto anche con l’ampio uso di magneti. «La tecnologia degli acceleratori è sempre più avanzata e oggi stiamo discutendo progetti che si svilupperanno nei prossimi 10 anni - dice Geometrante -. Tutto fa pensare che vi sarà sempre maggiore richiesta di magneti permanenti, sfruttabili anche per altre applicazioni: una sfida che il team di Kyma non si farà sfuggire». —
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