Kosovo, le ex opposizioni sono pronte a dar vita a una coalizione di governo

Vince Autodeterminazione (nazionalisti di sinistra) con il 25,6% dei voti seguita dalla Ldk (centrodestra) con il 24,89%
Albin Kurti
Albin Kurti

BELGRADO. I dati ufficiali confermano quanto espresso dagli exit poll: in Kosovo alle elezioni politiche anticipate hanno vinto le, oramai ex, opposizioni. Sconfitti i partiti “figli” dell’Uck. La commissione elettorale ha diffuso gli ultimi dati ormai quasi definitivi relativi allo spoglio del 97,8% delle schede elettorali. Al movimento nazionalista di sinistra Autodeterminazione (Vetevendosje), guidato da Albin Kurti è andato il 25,6% dei voti, seguito dalla Lega democratica del Kosovo (Ldk, centrodestra) con il 24,89%, terzo il Partito democratico del Kosovo (Pdk) del presidente Hashim Thaci al quale è andato il 21,07%.

Candidata premier per Ldk è Vjosa Osmani, prima volta in Kosovo di una donna candidata alla guida del governo. La coalizione formata da Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak) del premier uscente Ramush Haradinaj e dal Partito socialdemocratico (Psd) del sindaco di Pristina Shpend Ahmeti ha ottenuto l'11,52%, mentre all'altra coalizione tra Nisma di Fatmir Limaj e Alleanza per il nuovo Kosovo del ministro degli esteri uscente Behgjet Pacolli è andato il 4,89% dei consensi, percentuale sotto lo sbarramento del 5% necessario a ottenere seggi in Parlamento.

L'affluenza alle urne è risultata del 43,3%, due punti in più rispetto alle precedenti elezioni parlamentari del 2017. Per quanto riguarda la comunità serba del Kosovo, a trionfare è stata come previsto Srpska Lista (Lista Serba, Sl), partito strettamente legato al governo di Belgrado e al presidente serbo Aleksandar Vučić, al quale è andato oltre il 98% dei consensi nelle municipalità a maggioranza serba, e il 6,71% su scala nazionale.

Sl ha conquistato in tal modo tutti i dieci seggi parlamentari che per legge spettano alla minoranza serba. Percentuali di molto inferiori all'1% hanno ottenuto gli altri tre partiti rappresentanti della popolazione serba. Restano da conteggiare i voti per posta, che tuttavia non dovrebbero cambiare la situazione, ormai consolidata a favore dei due maggiori partiti di opposizione. Tali due forze, secondo gli osservatori, dovrebbero allearsi e formare un nuovo governo, anche se per la maggioranza in parlamento sarà probabilmente necessario l'appoggio anche di Srpska Lista.

Una coalizione che, se realizzata, e nei Balcani il “se” è doveroso, dovrebbe finalmente sbloccare il dialogo tra Pristina e Belgrado sullo status del Kosovo con l’annullamento dei dazi del 100% sulle merci serbe. Il resto è nelle mani del presidente serbo Aleksandar Vučić, dell’Unione europea (con Berlino e Parigi in prima fila) e dell’inviato Usa per i Balcani occidentali Matthew Palmer.

Tornando alla situazione in Kosovo poco dopo la chiusura dei seggi, Kadri Veseli, leader del Pdk, ha ammesso la sconfitta nelle elezioni anticipate, che sono state convocate dopo che l'ex primo ministro Ramush Haradinaj si è dimesso bruscamente dopo essere stato convocato dal Tribunale internazionale dell’Aja per i crimini nel Kosovo. «Non abbiamo vinto - ha detto Veseli - il Pdk sarà all’opposizione e continuerà a servire la nazione e lo stato».

Il leader di Vetevendosje Albin Kurti ha sostenuto invece che gli elettori sono intervenuti per salvare il Paese dal disastro. «Vetevendosje è stato il vincitore delle elezioni - ha affermato - ma è molto positivo che come opposizione (assieme all’Ldk ndr.) avremo almeno 60 parlamentari». «La vittoria di Vetevendosje - ha aggiunto - è una celebrazione nazionale. Quello che è successo è stato un intervento della gente nella nostra scena politica per evitare che il dramma del nostro Stato abbia una tragica fine».

Dopo aver perso le elezioni Ramush Haradinaj, ex primo ministro e leader dell'Alleanza per il futuro del Kosovo, ha scritto in un post di Facebook che «la decisione di restituire il processo decisionale agli elettori si è dimostrata giusta». «Una concorrenza leale e pacifica ha portato il Kosovo e i suoi cittadini a un livello più elevato di maturità politica e democratica, fungendo da modello nella regione», ha aggiunto. Il suo partito ha corso in una coalizione con il Partito socialdemocratico, Psd, ottenendo l'11,52% dei voti.

Nel frattempo, a Belgrado, il presidente serbo Vučić ha elogiato il partito Srpska Lista appoggiato dalla Serbia, che ha portato a casa il 98% dei voti nella città serba a prevalenza etnica di Mitrovica del Nord e oltre il 90% in tutti gli altri comuni a maggioranza serba in Kosovo. «Srpska Lista ha ottenuto la vittoria più convincente della sua storia - ha detto Vučić - questa è una delle mie vittorie preferite, perché è avvenuta in condizioni molto difficili».
 

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