Kosovo, all’Aja il Tribunale speciale

Dovrà occuparsi dei crimini di guerra commessi dall’Uck. Tra i probabili imputati anche attuali dirigenti politici
Due guerriglieri dell'Uck durante la guerra contro la Serbia
Due guerriglieri dell'Uck durante la guerra contro la Serbia

ZAGABRIA. Avrà sede all’Aja la nuova Corte speciale per i crimini commessi dalle forze albanesi durante la guerra del Kosovo (1998–1999). Il governo olandese ha annunciato di avere «accolto la richiesta dell’Ue di ospitare il nuovo tribunale per il Kosovo nei Paesi Bassi», dove ha già sede il Tribunale penale internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia (Tpi) e dove saranno in futuro detenute anche le persone eventualmente condannate dal nuovo tribunale. La Corte, ufficialmente “Istituzione giudiziaria speciale dislocata dal Kosovo”, sarà finanziata dall’Ue e composta da un gruppo di giudici internazionali, pur applicando il diritto kosovaro. «È una cosa importante per fare giustizia», ha dichiarato il ministro degli esteri olandese Bert Koenders, aggiungendo che il Tribunale inizierà la sua attività quest’anno e sarà ubicato nell’ex sede di Europol.

La creazione di questa corte speciale è una delle principali richieste fatte a Pristina da parte della Serbia e della comunità internazionale nell’ambito del processo di normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Pristina. Già nel 2011, il Consiglio d’Europa aveva infatti richiesto l’avvio di un’indagine indipendente sui fatti degli ultimi anni anni Novanta. Secondo Bruxelles il Kosovo - indipendente dal 2008 e oggi riconosciuto da più di 100 paesi su un totale di 193 presenti all’Onu (oltre a Serbia e Russia, mancano ad esempio Cina, Spagna e Grecia) - deve ora affrontare il tema delle accuse di crimini di guerra commessi contro le persone di etnia serba dall’Esercito di liberazione nazionale (Uck), la guerriglia indipendentista albanese attiva durante la guerra con la Serbia.

Il conflitto, che portò alla nascita del Kosovo e in cui intervenne anche la Nato bombardando Belgrado, fece oltre 10mila vittime (e altre 1.700 persone sono tuttora considerate disperse), per la maggior parte di etnia albanese. Migliaia di civili serbi furono costretti a lasciare le loro case o furono vittima di pesanti rappresaglie. Fin dalla pubblicazione del rapporto di Dick Marty del Consiglio d’Europa nel dicembre 2010, l’Uck è accusato di aver commesso diversi crimini di guerra contro la popolazione serba.

Uno dei capi d’accusa più pesanti è quello che riguarda il traffico di organi umani. Secondo le indagini del procuratore svizzero Marty, diversi membri dell’Uck avrebbero ucciso civili serbi per poi rivenderne gli organi e tra i sospettati figura anche l’ex leader dell’Uck Hashim Thaçi (nome di battaglia “il Serpente”), ex primo ministro del Kosovo e oggi vicepremier e ministro degli Esteri. Figura chiave del Kosovo indipendente, Thaçi è appena stato presentato come candidato alla presidenza della Repubblica kosovara, come successore di Atifete Jahjaga, il cui mandato scade ad aprile. Se dovesse riuscire a farsi nominare capo di Stato dalla maggioranza parlamentare che attualmente lo sostiene al governo, Thaçi potrebbe contare su un’ulteriore immunità giuridica derivante dalla carica.

Lungamente osteggiata dai deputati kosovari, la creazione del Tribunale speciale è stata approvata soltanto lo scorso agosto, con 82 voti a favore su un totale 120 seggi al parlamento di Pristina, mentre fuori i veterani della guerra d’indipendenza manifestavano il proprio dissenso. L’inizio dei lavori della Corte che chiamerà alla sbarra figure considerate eroi nazionali in Kosovo non mancherà di avere serie ripercussioni sulla stabilità politica del giovane paese, dove si susseguono le proteste antigovernative.

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