Kosic: per la sanità in arrivo tagli dolorosi
«La riduzione sarà strutturale, e inizialmente alimenterà campanilisimi. Ma alcuni costi non sono più sostenibili»
TRIESTE
Una riforma stile Fasola? «Si farà». E pazienza se «non sarà indolore e alimenterà campanilismi». Vladimir Kosic, assessore alla Sanità, non dice, non ancora, che si chiuderanno ospedali. Ma fa capire che i tagli non mancheranno. Perché lì dove l'offerta supera di troppo la domanda «i costi non sono più sostenibili».
Assessore Kosic, com'è andata sin qui?
Un rapporto del Censis ha appena ribadito che abbiamo uno dei migliori Ssr in Italia. Ma possiamo migliorare ancora.
Si è mai sentito in discussione?
Ho sempre fatto sapere con franchezza il mio pensiero sia su questioni politicamente calde che su temi più delicati e complessi, senza reticenza. Ho accettato questo incarico perché me l'ha chiesto il presidente Tondo in tempi non sospetti. In qualsiasi momento dovessi avvertire che vengo meno alla sua fiducia, non avrei motivo per continuare.
Con meno entrate fiscali, teme un calo di risorse?
La congiuntura economica è un'aggravante rispetto alle esigenze di coniugare risorse e livelli di assistenza per il 2010. Qualunque importo verrà messo in finanziaria dovrà essere realistico rispetto ai presunti costi che il Ssr sosterrà, pena il trasformare in perdita il bilancio. Non è comunque proponibile una drastica riduzione dei fondi nel breve arco di un anno.
Che vantaggi ci sono con la super-direzione centrale?
La scelta tra un'azienda centrale, strutturata come un'azienda sanitaria che controlli il sistema, e una diversa organizzazione di una struttura direzionale regionale doveva considerare i punti di forza e di debolezza presenti in entrambe le soluzioni. La decisione finale è legata al processo di revisione dell'organizzazione di un apparato che deve essere improntato a criteri di trasparenza, semplificazione, efficacia ed efficienza.
Undici Aziende non sono troppe?
Ritengo di sì, ma ce ne occuperemo nella seconda fase della legislatura. Con la premesse che l'esperienza della pianificazione precedente, basata sull'area vasta, non ha raggiunto risultati apprezzabili né in termini di programmazione né in termini di gestione.
Libro verde: è soddisfatto della risposta?
E' un'esperienza diffusa nel mondo anglosassone, strumento di condivisione degli obiettivi anche per quanto riguarda le decisioni più impopolari. Mi aspettavo avesse più apprezzamento da parte dell'opposizione e dei sindacati. Nel merito delle risposte sono soddisfatto e ritengo che le segnalazioni siano importanti per la costruzione della futura programmazione. Stiamo procedendo alla stesura del Piano socio-sanitario 2010-2012. Entro i primi giorni di ottobre sarà pronta una proposta che affronterà le criticità e individuerà le priorità.
Il tema degli ospedali ha sempre impatto sulla gente. Se ne chiuderà qualcuno?
Non dico questo. Ma è evidente che, se non si interviene, si rischiano situazioni di criticità, in primis per quanto riguarda l'appropriatezza e la sicurezza dell'intervento. I temi dominanti sono due: la presenza di unità operative/strutture con un numero di casi insufficienti e pertanto con costi difficilmente sostenibili e ripercussioni rilevanti; l'esigenza di coordinamento delle prestazioni di offerta per disciplina, al fine di un trattamento efficace all'interno del bacino di utenza considerato.
In sostanza si farà una riforma stile Fasola?
Una riforma strutturale non solo serve ma è di importanza fondamentale. Noi oggi abbiamo bisogno di una ristrutturazione che stabilizzi il sistema dal punto di vista dell'offerta per i prossimi 5 anni. Una riforma di tal genere non è certamente indolore e per alcune parti del sistema, solo in un primo momento, credo, potrebbe provocare l'insorgere di campanilismi. Ma una politica seria deve pensare non al consenso immediato ma all'interesse pubblico, che in genere è verificabile solo nel medio lungo termine e presuppone scelte coraggiose da fare per tempo. Credo che la sanità verso cui guarda Tondo sarà il risultato di scelte lungimiranti e pienamente consapevoli che abbiamo un unico Ssr da salvaguardare e migliorare. Abbiamo di fronte un periodo che richiede coraggio: il presidente Tondo dimostra di averne.
Liste d'attesa: qual è la situazione?
L'attuazione della legge 7 sta aiutando il sistema a migliorare. In ogni area vasta è garantito il tempo previsto e ovunque la priorità in caso di problemi. In linea di massima in molti punti di erogazione sono diminuiti i tempi anche se in altri esistono ancora delle criticità. Resta ancora da migliorare la situazione delle visite oculistiche ma pure qui, in caso di patologia, ci sono tempi adeguati.
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