Kasparov è diventato cittadino croato

Il re degli scacchi, grande nemico di Putin, ricevuto dal premier Milanovi„. Fece lobby a favore dell’indipendenza nel 1991
Di Mauro Manzin

TRIESTE. Forte dello “scudo” europeo, approfittando di un periodo in cui la Russia non va molto di moda vista l’altissima tensione sollevata sul fronte ucraino, la Croazia muove l’alfiere e da scacco al re, o meglio, allo zar Putin concedeno la cittadinanza croata al pluricamione degli scacchi e acerrimo nemico dell’inquilino del Cremlino, quel Garry Kimovich Kasparov, esule dalla Russia per evitare di entrare e uscire dalle non certo confortevoli prigioni ex sovietiche come ha già fatto, del resto, negli ultimi anni quando cioè ha osato sfidare politicamente l’Intoccabile.

Kasparov è stato ricevuto ieri a Zagabria in visita privata dal primo ministro Zoran Milanovi„. Quasi tre anni fa il pluricampione del mondo di scacchi aveva annunciato alla stampa croata di voler vivere in Croazia, un giorno quando andrà in pensione. Kasparov aveva espresso il desiderio di stabilirsi permanentemente nella sua villa a Makarska, nota località turistica in Dalmazia, non lontano da Spalato.

Da quasi vent'anni Kasparov trascorre lunghi periodi di vacanze e di risposo in Croazia, dove è ospite gradito e ben visto per il suo pubblico impegno a favore dell'indipendenza del Paese nel 1991, al momento dello scoppio della guerra di secessione della Jugoslavia socialista. Questo impegno è, secondo la stampa, una delle ragioni per cui la Croazia gli ha concesso la cittadinanza, anche se in base a una procedura regolare, prevista per tutti gli stranieri.

Secondo i media croati, Kasparov a ottobre avrebbe chiesto anche la cittadinanza della Lettonia, per essere più vicino alla Russia e continuare con la sua attività pubblica. Ma il piccolo Paese baltico di avere nuove tensioni con Mosca proprio non ne ha voluto sapere. Sembra, secondo indiscrezioni di stampa, che lo scacchista abbia però deciso di ritirarsi dalla vita politica russa. Così facendo sarebbe sicuramente un ospite meno scomodo e ingombrante per la Croazia che con la Russia e il gigante petrolifero Rosnjeft, 75% in mani dello Stato e, quindi, di Putin si appresta ad avere importanti liason commerciali ed economiche, leggi acquisto dei russi dell’azienda petrolifera croata Ina passando per l’ungherese Mol. Senza dimenticare il progetto Southstream con la sua “costola” croata e gli interessi di imprenditori russi anche per lo scalo portuale di Fiume.

Insomma c’è tanto odore di rubli in riva all’Adriatico che la stremata economia croata non può permettersi il lusso di perdere a causa di un’avventata e frettolosa partita a scacchi. «Ho ricevuto una visita dalla leggenda degli scacchi Kasparov», che durante la guerra d'indipendenza «ha dato un grande sostegno morale alla Croazia». E «ho giocato una partita a scacchi con lui, resistendo per 33 mosse», ha raccontato a fine gennaio via Facebook il presidente croato, Ivo Josipovi„. Contro Putin Kasparov la sua partita non l’ha vinta ma in Croazia si è espresso in un arrocco d’autore.

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