Karadžić condannato scomodo: si cerca ancora una prigione
Accademico delle scienze e delle arti della Serbia, poeta, ideologo della pulizia etnica, famoso latitante catturato in modo rocambolesco a Belgrado e ora galeotto condannato in via definitiva all’ergastolo per crimini di guerra e contro l’umanità dal Tribunale internazionale dell’Aja nel marzo del 2019. Riconosciuto colpevole di dieci capi d’imputazione su undici. Karadžić fu ritenuto colpevole del massacro di Srebrenica, la strage più grave avvenuta in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale, dell’assedio di Sarajevo, della persecuzione dei cittadini non serbi nel territorio bosniaco e del sequestro dei soldati dell’Unprofor, la forza di protezione delle Nazioni Unite nelle guerre jugoslave. Non fu invece ritenuto colpevole di genocidio in altre sette località bosniache per insufficienza di prove.
Un galeotto “scomodo”, Karadžić, per cui il Tribunale per i crimini di guerra delle Nazioni Unite, a quattro mesi dalla sentenza definitiva - come riporta il portale Birn - non ha ancora deciso in quale carcere l'ex leader politico serbo-bosniaco sarà mandato a scontare l'ergastolo. Sarà imprigionato in uno dei Paesi che hanno concluso accordi con l’Onu per eseguire le sentenze emesse dal tribunale con sede all'Aja. Ovviamente sono esclusi i Paesi della ex Jugoslavia. Altri condannati dell'Aja stanno scontando condanne in Austria, Gran Bretagna, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia e Svezia. Il Meccanismo per i tribunali penali internazionali all'Aja ha dichiarato a Birn che le sue regole prevedono che una persona condannata debba essere trasferita per scontare la pena il più presto possibile, ma che non ci sono termini.
«In conformità con la rilevanza del caso, il presidente (del Meccanismo per i tribunali penali internazionali) prenderà in considerazione una varietà di informazioni al momento di decidere, comprese tutte le opinioni pertinenti espresse dalla persona condannata», hanno dichiarato in una risposta scritta a Birn i responsabili del Meccanismo. L'avvocato di Karadžić, Peter Robinson, ha dichiarato che finora la difesa non ha ricevuto informazioni su dove il proprio patrocinato andrà a scontare la sua pena. «Non abbiamo avuto alcuna indicazione di alcuna decisione su dove il presidente Karadzić avrebbe scontato la sua condanna», ha affermato Robinson. «Abbiamo chiesto - ha precisato - di essere informati a quali Paesi si stavano rivolgendo e che avremmo voluto dare qualche input, ma il Registro (del meccanismo per i tribunali penali internazionali) non ha risposto». «Hanno detto che una volta scelto il Paese e raggiunto un accordo, ci avrebbero comunicato e chiesto i nostri commenti in quel momento», ha concluso il legale.
Il Meccanismo per i tribunali penali dell’Aja non deve aver trovato molti Paesi pronti a spalancare una cella delle proprie carceri per “ospitare” il dottor Stranamore della pulizia etnica nei Balcani, anche perché la struttura penitenziaria deve rispondere a precisi standard di sicurezza. Karadžić, dunque, se era “scomodo” da uomo libero, rimane tale anche da galeotto. In ogni caso, ovunque vada, per lui non sarà facile la quotidianità tra le mura del carcere visti i crimini per cui è stato condannato e Scheveningen, dove è attualmente detenuto, lo ricorderà come un hotel a cinque stelle. —
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