Jovanotti, tre nuovi indagati per il crollo
di Claudio Erné
TRIESTE
Vi sono tre nuovi indagati nell’inchiesta del pm Matteo Tripani sul palco del Palatrieste il cui collasso ha ucciso lo studente-lavoratore Francesco Pinna, 20 anni di età. I tre indagati si chiamano Sergio Mazzolini, Stefano Piscitelli e Giorgio Ioan e, come per gli altri nove già iscritti da tempo sul registro della Procura, il pm contesta loro tre ipotesi di reato: il concorso nell’omicidio colposo dello studente che stava lavorando sulla struttura su cui avrebbe dovuto esibirsi Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti: il disastro colposo del palco che si è afflosciato su se stesso; le gravi e gravissime lesioni personali subite da otto giovani che lavoravano all’interno del Palatrieste e che sono stati investiti di striscio dal precipitare del traliccio.
Sergio Mazzolini è il legale rappresentante della ditta che ha fornito i tubi in alluminio usati per realizzare il palco. Il suo nome è stato inserito nel registro della Procura della Repubblica perché tra le cause che hanno innescato il crollo, i periti al momento non possono escludere che non si sia verificato un cedimento per “fatica” del metallo di uno dei tubi.
Giorgio Ioan e Stefano Piscitelli avevano ruoli ben diversi all’interno del raggruppamento di imprese impegnate nell’organizzazione e preparazione logistica del concerto di Jovanotti. Giorgio Ioan era una sorta di capomastro che gestiva all’interno del Palatrieste il personale assoldato in città; Stefano Piscitelli è un architetto consulente della Stage System, la società proprietaria della struttura collassata e nella mattinata del disastro era presente, secondo l’accusa, al Palatrieste e aveva, seppure in modo non ufficiale, il compito di sovraintendere al buon esito della costruzione e alla sua corretta realizzazione.
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