Jota, sardoni e “strucoli” sulle tavole di Shanghai

L’imprenditore Pizzioli propone il meglio della cucina nostrana nel locale “Dr. Fab” E nel suo showroom vende gioielli antichi e pezzi di argenteria di epoca asburgica
Fabrizio Pizzioli con una cliente davanti al suo locale
Fabrizio Pizzioli con una cliente davanti al suo locale

TRIESTE Fabrizio Pizzioli, giovane imprenditore triestino, è approdato in Cina diversi anni fa dopo aver ottenuto una laurea in Psicologia a Trieste, un master negli Usa, un dottorato in Belgio e un ottimo lavoro come ricercatore a Londra e a Bruxelles.

Un bel traguardo per molti, ma non per Pizzioli che non si sentiva ancora pronto per fermarsi.

La curiosità ha sempre alimentato la sua ricerca personale stimolandolo a coltivare interessi che spaziano dal documentarismo alla fotografia (ha esposto alla Halcyon, una galleria internazionale di arte moderna di Londra, ndr), dall’antiquariato alla buona cucina, una grande passione. Così, è rimasto affascinato dalle opportunità che la Cina poteva offrirgli e ha deciso di restarcivisi per capire se poteva lavorare a Shanghai, una città con 24 milioni di persone che ha la capacità di trascinare chi la vive in un vortice di esperienze nuove e stimolanti.

Qui ha incominciato a conoscere la cultura e la mentalità delle persone, le loro tradizioni e gusti; successivamente, la sua grande passione culinaria gli ha permesso di organizzare cene e feste a casa sua cosicché, dopo questo periodo di “rodaggio”, Pizzioli ha inaugurato l’anno scorso un angolo speciale e accogliente dedicato al buon mangiare triestino: il “Dr. Fab”, un ristorante che si trova al civico 48 di Sinan Lu a Shanghai.

Il locale è arredato con i parquet originali provenienti da alcune vecchie case di un villaggio cinese e i piatti tipici triestini sono preparati dal suo amico, lo chef triestino Andrea Canciani, che lo ha raggiunto da Trieste in.... bicicletta (un’impresa che è durata circa un anno). Il menù è rigorosamente in triestino, in cinese e in inglese.

Andrea Canciani
Andrea Canciani

A Shanghai Fabrizio Pizzioli non si è fermato soltanto all’arte culinaria, ma è diventato un ambasciatore dell’arte e della cultura nostrane: si impegna nella promozione dei connazionali che hanno delle piccole attività artistiche e diffonde le nostre capacità creative, perché si è più efficaci come gruppo anziché come singoli operatori. E, come se non bastasse, ha aperto uno showroom di gioielli antichi e argenteria dell’Impero austroungarico e viene invitato a partecipare a programmi televisivi a Shanghai, città sempre assetata per le novità.

Accanto a quest’attività, ha intrapreso una partnership nel campo dell’arredamento con uno studio di design di architetti cinesi per fornire ai clienti un arredamento europeo su misura.

Un progetto che desidera realizzare riguarda la creazione di una situazione che gli permetta di mantenere i legami internazionali professionali pur restando a Trieste. Infatti, la sua vita piena e movimentata gli concede la possibilità di rientrare a Trieste solo occasionalmente, ma i figli e i genitori vivono qui ed è il posto che ama di più per la natura e il mare.

Volere è potere, e Fabrizio Pizzioli ne ha di grinta e di idee da vendere, nel suo vocabolario è davvero inesistente la frase “no se pol”.

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