Jermann nelle mani di Antinori Il ruolo del Consorzio del Collio

Egregio direttore,

il recente accordo privato tra la famiglia Antinori e la famiglia Jermann ha permesso a molti di commentare, a modo loro, fatti inerenti a un’azienda privata che, come ricordato, ha fatto crescere il proprio marchio nel mondo.

Io invece non voglio entrare nel merito agli accordi intercorsi tra le due realtà vitivinicole e neanche sulle dinamiche legate ai passaggi generazionali menzionati nel suo commento sul Piccolo, tanto delicati quanto complessi che meritano la riservatezza delle questioni familiari. Voglio però rispondere ad altre affermazioni presenti, poco edificanti sul ruolo dei Consorzi.

Il Consorzio che attualmente presiedo è un organismo privato che ha ricevuto dal ministero l’incarico di “erga omnes” e che vive con le quote che le singole aziende versano per sostenere le attività di promozione, tutela e vigilanza a cui è preposto. A oggi il consorzio rappresenta complessivamente quasi il 90% della produzione certificata Doc Collio. Certo, abbiamo beneficiato di contributi pubblici, serviti, solo a titolo esemplificativo, a portare in Collio e in Friuli Venezia Giulia giornalisti e opinion leader delle più prestigiose testate del mondo del vino che una volta a casa hanno potuto raccontare dell’intero territorio regionale.

Per noi la Regione non è solo un ente a cui bussare alla porta per richiedere un sostegno economico, ma un partner con cui condividere strategie comuni di promozione dei territori: ne è un esempio il costante lavoro che i Consorzi del comparto vitivinicolo e agroalimentare stanno portando avanti nell’ultimo anno con PromoTurismoFvg per cercare delle soluzioni comuni per rilanciare il settore.

È vero che il mondo del vino regionale è complesso, strutturato, pieno di denominazioni e di identità, di differenziazioni territoriali e di particolarità che vanno difese e promosse. Il compito di un Consorzio è tutelare e promuovere la Denominazione ed è quello che facciamo, senza quindi entrare nel merito di accordi che tutte le aziende portano a termine da sempre e accogliendo chi, anche da fuori regione, crede ed investe nel nostro territorio nell’ottica di progredire e crescere come denominazione e rappresentatività. L’unione da lei paventata sta accadendo, i Consorzi lavorano e progettano, singolarmente ma anche finalmente con una visione territoriale di insieme.

Riuscire a rendere fruibile e comprensibile tale complessità è il nostro compito, ma chiediamo un aiuto anche a voi rappresentanti della stampa regionale a non semplificare il nostro operato e portare una cattiva luce sul lavoro che stiamo facendo. Come presidente rimango quindi a disposizione per confrontarmi con quelle che sono le iniziative del Consorzio Collio, con l’obiettivo di fare chiarezza sul nostro operato a beneficio dei lettori e delle aziende che investono e credono in questa terra.

Davide Buzzinelli

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Gentile Buzzinelli,

lei è molto gentile e io la ringrazio per l’equilibrio. Ma quel che lei descrive è esattamente quel che mi sconcerta. Voi portate i giornalisti. Le aziende immaginano il loro futuro con altri proprietari.Continuiamo così? (om)

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