Jadrolinija invia al disarmo il suo storico Liburnija
È stata per decenni la leggenda galleggiante dell’armatrice fiumana Jadrolinija, benvoluta da equipaggi e passeggeri. Ma alla fine l’età, gli acciacchi e diversi altri fattori hanno contributo al suo pensionamento. Il ferry Liburnija è stato venduto giorni fa per 450 mila dollari (voci ufficiose ma attendibili) e tra una o due settimane al massimo andrà in disarmo, salpando dal porto di Lussinpiccolo e dirigendosi nel suo ultimo viaggio verso Aliaga, in Turchia, dove verrà inesorabilmente tranciato in sezioni.
Costruito e varato nel 1965 in un cantiere olandese, il Liburnija poteva trasportare fino a 671 passeggeri e 93 veicoli, disponendo di 73 cabine e di un ristorante da 192 coperti. «Il distacco da questo traghetto simbolo della nostra flotta ci rende particolarmente tristi – ha commentato il direttore generale della Jadrolinija, Alan Klanac – purtroppo è stata una decisione inevitabile che andava presa. Commercialmente avevamo di fronte un’unità che poteva ormai solo arrecarci problemi e allora abbiamo compiuto la mossa logica: dolorosa finché si vuole, ma non più rinviabile».
Klanac ha spiegato che il “pensionamento” sarebbe dovuto avvenire già diversi anni orsono, con il Liburnija mantenuto in vita grazie al collegamento lungoadriatico Fiume – Ragusa (Dubrovnik), da sempre coperto da questo ferry. Il numero uno della compagnia di Palazzo Adria ha annunciato l’acquisto di una nuova nave da impiegare sulla tratta che unisce le città di San Vito e San Biagio, senza scendere però nei dettagli.
Va ricordato che il Liburnija è stato – a partire dagli anni ’70 del secolo scorso – la prima unità sulla linea Fiume – Ragusa a trasportare non solo passeggeri ma anche auto, moto, furgoni, roulotte e mezzi pesanti. Quando entrò nella Jadrolinija, mezzo secolo fa, cominciò a coprire il primo collegamento tra l’allora Jugoslavia, Italia e Grecia.
Nel 1971 fece il primo e unico viaggio extramediterraneo, navigando nelle acque di tutte e tre le Americhe. Va ricordato anche come il traghetto che, in testa al convoglio Libertas II, ruppe il blocco navale della Marina militare jugoslava che durante la guera d’inizio anni ’90 aveva cinto d’assedio Ragusa. «Ricordo quei giorni – parole dell’ex capo dello Stato di Jugoslavia e Croazia, Stipe Mesi„ – il sottoscritto era giunto a Ragusa a bordo dello Slavija, ma anche il Liburnija aveva fatto la sua parte, sfondando il blocco e portando aiuti e un messaggio di speranza ai ragusei»”.
Ma il Liburnija sarà ricordato soprattutto per le notti estive passate all’aperto da migliaia e migliaia di passeggeri, che amavano piazzarsi sulla coperta di questo robusto ferry, un’esperienza indimenticabile nelle acque quarnerine e dalmate.
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