Italia e Croazia ricordano assieme a Pola la strage di Vergarolla

TRIESTE. Per la prima volta le massime autorità italiane e croate deporranno insieme una corona di fiori al monumento che ricorda i morti di Vergarolla (Pola), dove l'esplosione di una pila di bombe accatastate sulla spiaggia uccise un centinaio di persone. Era il 18 agosto 1946 e doveva essere una giornata di festa, organizzata dalla società canottieri Pietas Julia. La tesi più accreditata è quella dell'attentato del regime jugoslavo contro gli italiani, ma c'è anche ci vi vede trame dei servizi segreti occidentali o un incidente.

Sia come sia, le ricostruzioni dall’una e dall’altra parte del confine si sono divise per decenni su quell'evento di sangue, che rappresentò una delle spinte decisive per convincere i polesani a rompere gli indugi e prepararsi a lasciare l'Istria per sempre. Il nuovo passo avanti verso la pacificazione verrà compiuto domani dai ministri degli Esteri e della Salute dei due paesi: Angelino Alfano e Beatrice Lorenzin per la parte italiana, Davor Ivo Stier e Milan Kujundžic per quella croata. L'omaggio sarà prestato in particolare alla figura di Geppino Micheletti, medico che prodigò le sue cure alle decine di feriti dell'attentato nel quale erano appena morti i suoi due figli.
A fornire la notizia della celebrazione è Isidoro Gottardo, segretario regionale di Alternativa popolare, fresco di nomina come consigliere di Alfano per i Balcani, secondo cui «la visita segna l'ulteriore maturazione dei rapporti bilaterali nel segno dell'Europa: importante è l'omaggio congiunto e bisogna essere grati al governo croato per aver organizzato l'incontro a Pola, permettendo così la presa di contatto con la comunità italiana».
Il programma inizia oggi, mercoledì 12 aprile, con l'arrivo pomeridiano di Alfano e Lorenzin a Umago, dopo gli incontri previsti in precedenza in Friuli Venezia Giulia: Alfano con il mondo dell'impresa a Udine e Lorenzin a Trieste. In serata, a Umago, si terrà il summit con i vertici politici e culturali dell'Unione italiana e della Comunità degli italiani. I ministri domattina saranno invece a Pola. Qui incontreranno dapprima studenti e professori della scuola italiana Dante Alighieri, per poi dedicarsi all'appuntamento clou del viaggio, ovvero i due meeting bilaterali paralleli con gli omologhi croati di Esteri e Sanità, preceduti dai saluti al sindaco di Pola e al governatore della Regione istriana. In un caso si parlerà di integrazione europea e situazione dei Balcani, anche in vista dell'incontro del 12 luglio a Trieste; nell'altro di consolidamento della cooperazione in campo sanitario. Seguirà la deposizione della corona a Micheletti, presso il monumento eretto in memoria delle vittime della strage di Vergarolla, nel giardino di fianco al Duomo di Pola.
Nella città istriana sarà presente fra gli altri il presidente di Federesuli, Antonio Ballarin, secondo cui «la cerimonia per Micheletti è un importante atto di ricomposizione delle fratture del passato. Alfano e Loenzin sono i più alti rappresentanti italiani a prestare omaggio alla memoria di Vergarolla. Speriamo che il ministero della Salute possa presto riconoscere la sua medaglia al valore a una figura come quella di Micheletti».
Ballarin aveva sollecitato la deposizione della corona nel recente incontro a Roma con Alfano, seguito alla riapertura del tavolo di confronto fra governo e organizzazioni degli esuli, avvenuta a fine marzo. Undici le richieste delle associazioni giuliano-dalmate: con Alfano il confronto è avvenuto su quelle di competenza degli Esteri, dallo sblocco dei finanziamenti alle organizzazioni dei profughi alle commemorazioni degli eccidi in Slovenia e Croazia, fino alle iniziative diplomatiche per ottenere dagli Stati successori della Jugoslavia il saldo degli indennizzi per i beni abbandonati ovvero nazionalizzati dal regime di Tito.
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