Italcementi, smantellati i “vagonetti” della teleferica

Il segno più evidente di una resa: un altro pezzo dell’economia triestina è così stato fatto a pezzi

Quasi contemporaneamente allo spegnimento dell’altoforno della Ferriera di Servola, è stata smantellata la teleferica dell’Italcementi: un altro pezzo dell’economia triestina è così stato fatto a pezzi. «Ecco come sono finiti i famosi “vagoneti” che per più di 40 anni sono passati sopra le teste dei triestini da via Caboto, attraverso via Flavia e via di Vittorio per arrivare fino a San Giuseppe - commenta amaramente Marco Savi delegato rsu dell’azienda per Filca Cisl - Erano quasi un monumento industriale, così come lo fu la Stock a Roiano o come ciò che rimane della Dreher in via Giulia.»

Con l'accordo nazionale siglato dalle organizzazioni sindacali nel gennaio scorso, lo stabilimento triestino dell'Italcementi ha rinunciato a tutta l'area produttiva ed è stato sostanzialmente ridimensionato a centro di distribuzione, pur mantenendo anche un minimo di attività di macinazione. Sono rimasti a lavorare soltanto i 21 dipendenti previsti dall'organico futuro e i 44 in esubero sono entrati definitivamente in cassa che già a fine anno potrebbe trasformarsi in mobilità. La prima pietra della fabbrica triestina di Italcementi era stata posata il 21 gennaio 1951 e il forno, ora dismesso, era entrato in esercizio il 28 luglio 1954.

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