Istria: vende datteri, condannato ai lavori sociali

Dovrà prestare 608 ore di volontariato e pagare una multa di 3.800 euro per aver raccolto i molluschi proibiti

BUIE. Tempi duri per i troppo buoni. Soprattutto se si tratta di quei molluschi che fanno impazzire i ghiottoni triestini e veneti, ma che hanno una caratteristica importante: sono vietati. Anzi, vietatissimi. E si finisce addirittura in carcere per la raccolta di qualche chilo di datteri di mare. Perchè anche in Croazia la legge punisce piuttosto severamente chi arreca danno al patrimonio naturale sotto protezione.

Ne sa qualcosa il 43.enne Igor Salthofer di Umago che il Tribunale comunale ha condannato a un anno di detenzione ( la sentenza è definitiva) commutata in 608 ore di lavoro sociale per esser stato sorpreso a raccogliere i prelibati bivalvi. In piu' deve pagare l'ammenda pecuniaria di 3.800 euro e 130 euro di spese processuali. Una vera botta e allo stesso tempo un monito per i tanti che campano di questa attività.

Inoltre gli è stata sequestrata l'attrezzatura consistente in un paio di pinne, la tuta subacquea, le bombole d'aria, gli occhiali, la torcia subacquea, un martello e le pinze. Con l'emanazione della sentenza Salthofer ha riassaporato la libertà dopo la carcerazione preventiva scattata in seguito all'arresto avvenuto il 6 dicembre scorso.

Sicuramente è interessante vedere i reati di cui è stato riconosciuto colpevole, o meglio quantificare i datteri raccolti.

Il 14 gennaio del 2013 vicino a Capo Castania a Cittanova la polizia lo aveva sorpreso con 4 chilogrammi o meglio 166 datteri nel sacchetto. Nell'occasione aveva fatto i conti con il giudice per le trasgressioni. Però il 6 dicembre scorso c'è ricaduto: intorno alle 21 vicino allo Scoglio di Muglela presso Umago è stato sorpreso con 394 datteri per il peso di 4,5 chilogrammi. E dato che era già sulla lista nera, questa volta sono scattati l' arresto e la denuncia di reato.

Al procedimento processuale Salthofer ha pienamente ammesso le sue colpe, il che è stato giudicato come circostanza attenuamente assieme alla sua non rosea situazione economica. Come precisato dalla polizia, nel 2013 ci sono state 7 denunce e il sequestro di 45 chilogrammi di datteri per un danno al patrimonio quantificato sui 26 mila euro. Un caso si è avuto a Pola e a Rovigno, gli altri lungo il tratto di mare tra Umago e Cittanova.

Ovviamente sfugge all'evidenza la grande maggioranza dei datteri che finiscono a tavola eludendo i controlli. Per molte persone la raccolta di tali frutti di mare rappresenta la fonte principale di sostentamento economico.

I datteri raccolti finiscono perlopiù a Trieste e nel suo entroterra dove i contrabbandieri hanno un giro fisso di clienti. Certo qualcosa viene acquistato anche dai ristoratori, ma solo per i clienti di fiducia e serviti di nascosto, perchè anche lì si rischia grosso.Come prezzo si parla attualmente di cifre che vanno dai 30 ai 40 euro al chilogrammo. (p.r.)

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