Istria, una scorta per la foca monaca

La polizia del mare e gli studenti organizzano un servizio di sorveglianza antimolestie per “Adriana”

POLA. L’avevano già importunata ma, nonostante l’indignazione collettiva, c’è chi insiste a infastidire “Adriana”, la foca monaca che si è innamorata della spiaggia di Saccorgiana. E visto che non tutti rispettano le raccomandazioni a non avvicinarsi troppo all’animale, fra l’altro protetto dalla legge, da qualche giorno “Adriana” può contare su una sorta di sorveglianza privata. L’accordo è stato raggiunto tra la polizia del mare e gli studenti del corso di Scienze del mare dell’Università istriana Juraj Dobrila. A sollecitarlo il Gruppo foca monaca la cui presidente Jasna Antolovic, nota biologa, è impegnata a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di lasciare in pace l’animale mentre riposa e prende il sole sulla spiaggia.

«In questo periodo dell’anno l’animale cambia il pelo, per cui ha bisogno di stare alcune ore del giorno all’asciutto» spiega Antolovic. E a proposito della sua frequente presenza da queste parti la biologa sostiene che l’«unica spiegazione è il mare particolarmente ricco di nutrimento». Alla domanda sullo specifico “regime di sorveglianza” Antolovic precisa che «sul posto ci sono giorno e notte studenti e volontari che segnalano immediatamente alla polizia i casi di molestie che purtroppo non mancano - racconta la biologa - Numerose segnalazioni arrivano continuamente anche a me per cui è arrivato il momento di procedere con le maniere forti contro i trasgressori». Finora sulla foca monaca ci si è limitati ai richiami e agli ammonimenti che evidentemente non bastano. E per questo Antolovic annuncia la denuncia nei confronti di un giornalista di Pola che sarebbe stato fotografato mentre si «spinge a meno di un metro dalla foca monaca per fare qualche scatto».

Ma c’è di più. Segnala anche un increscioso episodio accaduto nei giorni scorsi: «Un gruppo di amanti degli animali, tra cui numerose persone arrivate appositamente da Zagabria, stava osservando a debita istanza la foca monaca mentre riposava. A un certo punto - racconta Antolovic - una donna con il suo cane si è diretta verso l’animale ignorando l’invito a desistere. Si è fermata solo dopo aver capito che stavamo per chiamare la polizia». Ma il danno era già stato fatto, come testimoniano altri scatti. Ad esempio quello pubblicato da un portale in cui si vedono bambini troppo vicini all’animale. «Oltre a sussistere gli elementi per una denuncia, bisogna far capire a queste persone - dice Antolovic - che la foca monaca è capace di mordere, oppure di colpire gli intrusi con la coda e con la testa qualora ritenesse di trovarsi in pericolo».

Avvertimenti che non bastano visto che un uomo, pensando forse che l’animale stesse male, si è avvicinato gridando «svegliati» e gettandogli sul corpo secchi d’acqua. Eppure le ammende per questi comportamenti non sono irrilevanti: da un minimo di 900 fino al massimo di 13.000 euro. Ma come spiega l’ispettrice del ministero della cultura Mirjana Fonjak «possiamo procedere contro qualcuno solo se colto in flagrante». Ecco perché arriva il “cordone sanitario” della vigilanza privata... (p.r.)

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