Istria, rubati i titoli dei temi: maturità rinviata
POLA. La bravata di quattro studenti e della madre di uno di loro ha fatto andare in tilt il saggio di lingua croata all'esame di maturità in tutta la Croazia, tanto che la prova in 400 scuole medie superiori del paese - per un totale di 38mila alunni - è stata rimandata di 24 ore. Per la precisione si è svolta giovedì mattina, invece che mercoledi scorso come era in programma.
Come comunicato dalla questura, i quattro ragazzi - tutti diciottenni - alunni del ginnasio privato “Juraj Dobrila”, si sono impossessati della chiave del vano in cui erano custodite le tracce degli esami, sottraendone due che quindi hanno consegnato alla donna. Quest'ultima li ha aperti e in seguito distrutti, mentre gli alunni hanno rimesso la chiave al loro posto.
Il gruppetto è stato arrestato ed è sempre in stato di fermo cautelare. Come è stato scoperto l’accaduto? Il giochetto forse sarebbe passato inosservato se i temi del saggio non fossero finiti sui social network in modo da permettere agli alunni di prepararsi. Per rendere possibile lo svolgimento della prova d’esame il giorno successivo all’accaduto, gli addetti del ministero della Pubblica istruzione, scienza e sport hanno dovuto lavorare tutta la notte per scrivere, stampare e distribuire i nuovi temi d’esame, per un costo aggiuntivo di circa 130 mila euro che il ministero stesso a questo punto intende farsi risarcire dai furbetti o dalle rispettive famiglie.
Dal canto suo il ministro Vedran Mornar si è scusato per il contrattempo con genitori, alunni e professori. Un furto - ha detto il ministro - avvenuto grazie alla faciloneria dimostrata dagli operatori dell'istituto polese, che secondo il ministero non avrebbero custodito i moduli del test secondo la procedura prestabilita, lasciandoli probabilmente fuori dalla cassaforte. È stata posticipata anche la data delle iscrizioni ad alcune Facoltà, visto l'imprevisto insorto con l'esame di croato.
La vicenda, che alcuni media definiscono come ennesimo scandalo croato, sulla scia di quelli di corruzione e compravendita di esami nella dimensione universitaria, avrà sicuramente pesanti risvolti sul piano penale. I reati ipotizzati per i cinque sospettati sono quelli di furto aggravato, rimozione del timbro ufficiale e complicità in reato. Rischiano fino a tre anni di reclusione.
Tra i primi a reagire è stato l'assessore regionale alla pubblica istruzione Patricia Smoljan. Condannando il furto degli esami, ha affermato che è stato provocato un enorme danno innanzitutto ai maturandi che si erano preparati per il saggio e sono stati costretti a subire un'ulteriore dose di stress.
L'associazione degli alunni delle scuole medie superiori afferma che ogni anno si verificano problemi in occasione degli esami di maturità, chiedendo se veramente le autorità scolastiche del paese siano all'altezza della situazione. (p.r.)
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