Istria, raccolta di tartufi al via. Stangata sugli abusivi: multe fino a 4mila euro

L’anno scorso ne sono stati raccolti complessivamente 8,7 tonnellate. Ma bisogna avere il patentino
Un vassoio colmo di prelibati tartufi
Un vassoio colmo di prelibati tartufi

PINGUENTE. Si avvicina la stagione dei tartufi che si protrarrà dal 15 settembre al 31 gennaio e non ci sono novità importanti per quel che riguarda le modalità di raccolta.

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Innanzitutto il costo del permesso che l'azienda forestale comincerà a rilasciare a partire dall'8 settembre. Per quello stagionale si dovranno sborsare 230 euro, per quello mensile 111, per quello settimanale 66 e per il permesso giornaliero 26 euro.

Come dichiarato al Glas Istre dal responsabile della filiale dell'azienda forestale Christian Gallo l'altr'anno vennero rilasciati 486 permessi, di cui la maggioranza mensili. Tutto invariato anche a proposito dell'impiego dei cani: ogni raccoglitore ne potrà portare nel bosco uno addestrato e l'altro in fase di addestramento o “apprendista”, per così dire. Da precisare che anche la paletta per lo scavo è regolamentata.

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La profondità massima consentita è di 15 centimetri e la larghezza di 8. Intanto sono già in azione i guardaboschi e gli ispettori a controllare che qualcuno non inizi la raccolta prima dei termini previsti mentre dopo il 15 settembre l'accento verrà puntato sul possesso o meno dei permessi.

Per chi ne sarà sprovvisto la multa andrà da 400 a 4000 euro. Per quel che riguarda l'ammasso, o meglio la vendita ai grossisti, il prezzo dovrebbe ricalcare quello degli ultimi anni: da 500 a 800 euro al chilogrammo per i tartufi bianchi di prima categoria, 200 per la seconda classe e 100 euro per i tartufi neri.

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E a guadagnarci un bel po’ saranno come sempre i commercianti che già si preparano a calarsi nei boschi di Pinguente e in quello di San Marco (si chiama cosi poichè un tempo la sua legna finiva a Venezia) ai piedi di Montona: alla fiera vendono i tartufi di prima classe a 1.500 euro e di seconda classe a 1.000 euro.

A proposito dell'esito della stagione, i tartufai si lamentano sempre vuoi per la reale scarsità del prelibato fungo sotterraneo, vuoi per fregare il fisco. E tirano in ballo i costi di esercizio in collisione con la logica del tornaconto economico. L'altr'anno sono state raccolte poco meno di 4 tonnellate di tartufo bianco e altre 4,7 di tartufo nero. Per quel che riguarda la loro destinazione la maggior parte finisce per vie legali o illegali nei ristoranti italiani.

 

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