Istria, già acquistata dalla Regione la cella frigorifera per il vaccino

Il direttore dell’istituto per la salute pubblica: prime dosi a inizio anno 
A nurse prepares a shot of the Pfizer-BioNTech COVID-19 vaccine at Guy's Hospital in London, Tuesday, Dec. 8, 2020, as the U.K. health authorities rolled out a national mass vaccination program. U.K. regulators said Wednesday Dec. 9, 2020, that people who have a “significant history’’ of allergic reactions shouldn’t receive the new Pfizer/BioNTech vaccine while they investigate two adverse reactions that occurred on the first day of the country’s mass vaccination program. (AP Photo/Frank Augstein, Pool)
A nurse prepares a shot of the Pfizer-BioNTech COVID-19 vaccine at Guy's Hospital in London, Tuesday, Dec. 8, 2020, as the U.K. health authorities rolled out a national mass vaccination program. U.K. regulators said Wednesday Dec. 9, 2020, that people who have a “significant history’’ of allergic reactions shouldn’t receive the new Pfizer/BioNTech vaccine while they investigate two adverse reactions that occurred on the first day of the country’s mass vaccination program. (AP Photo/Frank Augstein, Pool)

FIUME Il direttore dell'Istituto istriano per la Salute pubblica, Aleksandar Stojanović, ha reso noto che nelle prossime settimane, ma probabilmente prima di Capodanno, in regione arriveranno le prime dosi del vaccino prodotto da Pfizer, che potrebbero essere somministrate agli istriani già nei primi giorni del 2021. Si tratta della prima regione croata a dare informazioni di questo tipo in merito agli antidoti.

I dubbi in merito al vaccino Pfizer in Croazia – oltre ai timori che anche in questo Paese qualcuno ha espresso su eventuali effetti collaterali – sono stati legati fin dall’inizio al tema dello stoccaggio e della conservazione delle dosi, che vanno sottoposte a temperature glaciali. In questo senso le autorità istriane, come ja confermato Stojanović, hanno giocato d'anticipo, acquistando una cella frigorifera in grado di garantire fino a 80 gradi sottozero. «Questa sorta di freezer speciale – ha rivelato il direttore dell’Istituto – è già stata sistemata negli ambienti del nostro istituto per la Salute pubblica. Abbiamo inoltre ordinato l’acquisto di un impianto che potrà arrivare fino a meno 20 gradi, necessario a conservare il vaccino Moderna, che presenta caratteristiche diverse di conservazione rispetto al Pfizer. Ci siamo mossi in tempo, pronti a dare il via alla campagna di vaccinazione anti-Covid non appena ci saranno fatte pervenire le prime dosi».

Purtroppo ieri l’Istria ha dovuto fare i conti con il nuovo primato di contagi: sono stati scoperti altri 93 casi positivi (506 test). All’Ospedale di Pola è morto un malato Covid di 65 anni, che era affetto da diverse patologie croniche. Non arrivano buone notizie nemmeno dalla regione del Quarnero e Gorski kotar con più di 400 nuovi infetti. I contagi, secondo quanto fatto sapere dalla task force conteale della Protezione civile, sono stati 403 a fronte di 1145 tamponi.

I medici fiumani si stanno adoperando intanto per mantenere in vita il vescovo emerito Mile Bogović, 82 anni, per lungo tempo a capo della Diocesi di Gospić e Segna. Colpito dal coronavirus, Bogović è stato trasportato d’urgenza dall’ospedale di Gospić al Centro clinico–ospedaliero di Fiume in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute, definite molto precarie.

Per quanto riguarda la Dalmazia, nella contea di Spalato sono 346 i nuovi contagi su 1,136 tamponi. Cinque i morti. —


 

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