Istituto Pacassi di Gorizia, salvataggio riuscito
Istituto Pacassi, dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti che grazie a un escamotage si sarebbe, forse, potuta salvare la prima classe e quindi il futuro della scuola. Mancava il nullaosta dell’Ufficio scolastico regionale.
Com’è andata? Gli studenti sono tornati sui banchi e si può dire che l’azione di salvataggio è andata a buon fine. Finalmente una buona notizia in una città in cui “ne porta via tutto”. Fondamentale è stato il maxi-vertice di agosto voluto dalla Provincia e snobbato (questo va detto) dal Comune di Gorizia.
Lo sviluppo
della situazione
Oggi il polo tecnico (che raggruppa il Fermi, il Galilei e il Pacassi) può contare complessivamente su 97 iscritti alle prime classi. Ciò aveva consentito, in un primo momento, di allestire 5 classi, di cui due nell’indirizzo informatico. In cosa è consistito l’escamotage? È stato sufficiente trasformare una di queste due classi affiancando alla dicitura “informatica” quella “per geometri”. È diventata così una sorta di classe ambivalente. Ciò viene consentito dal fatto che il biennio, al polo tecnico, ha sostanzialmente le materie comuni. Poi, una volta arrivata la promozione alla terza classe, i ragazzi sceglieranno se optare per l’indirizzo informatico o per quello dei geometri. In questa maniera si è potuto salvare lo storico istituto Pacassi.
«Com’è noto - spiega l’assessore provinciale al Lavoro, Ilaria Cecot - i numeri non permettevano di dare vita a una prima classe. C’erano 10 iscritti all’inizio che, poi, sono rimasti 7: davvero troppo pochi. Ma nonostante la Provincia sia stata avvertita del pericolo in eztremis, siamo comunque riusciti a garantire la continuazione dell’attività didattica dello storico Istituto Pacassi». Ma la partita è soltanto all’inizio. Ora dovrà iniziare un’intensa attività promozionale in maniera tale da non ritrovarsi, anche nel prossimo anno scolastico, con una manciata di iscritti alla prima.
La posizione
dei sindacati
Non fa i salti di gioia Ugo Previti, segretario provinciale e regionale della Uil-scuola. Avrebbe preferito che la vicenda fosse stata gestita in maniera diversa, a cominciare dal dirigente scolastico De Fornasari. «Si è riusciti a dare vita ad una classe mista - commenta telegraficamente Previti -. Quantomeno si è riusciti a non perdere la denominazione dell’Istituto geometri “Pacassi”». Altro, il sindacalista non dice. Ma si intravvede un certo malcontento nelle sue parole.
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