Isonzo ripulito e balneabile grazie alla nuova “Dorsale” realizzata da Irisacqua
GORIZIA Giambattista Graziani, amministratore unico di Irisacqua, non esita a definire «travagliato» l’iter del piano salva-Isonzo perché se ne sono viste, davvero, di cotte e di crude. La partita ha un peso specifico enorme perché si tratta di ripulire il fiume «sacro alla patria», rendendolo finalmente balneabile. Un sogno destinato a diventare realtà.
Tutto ruota attorno all’adeguamento e all’ampliamento del depuratore di Staranzano che sarà unico e concluderà l’infrastruttura di “collettamento” di tutti gli scarichi fognari della provincia, composta dai lotti Nord e Sud della cosiddetta Dorsale. Nel bilancio 2020 compare anche un cronoprogramma che indica la consegna dei lavori. E la consegna «c’è stata», sottolinea il direttore generale della società Paolo Lanari. I lavori, però, ancora non sono ancora partiti.
«Ma dovremmo esserci - incrocia le dita Graziani -. Al termine di tutti questi interventi, saremo una provincia che non immetterà più neanche una goccia di acqua non depurata nell’Isonzo. Il fiume sarà ripulito totalmente, andando a realizzare una tubazione parallela al corso dell’Isonzo. Ne beneficerà anche la qualità dell’acqua del mare. Non esito a definire quest’intervento il fiore all’occhiello dell’attività di Irisacqua, al pari dell’eliminazione delle tubature in cemento-amianto in tutta l’area isontina».
Ma torniamo al maxi-progetto che consentirà all’Isontino di fare un gigantesco passo in avanti nell’ambito della tutela dell’ambiente. Grazie alla realizzazione della “Dorsale” è prevista la centralizzazione del sistema depurativo dell’intero Ato (fatta eccezione per 5 Comuni della provincia di Gorizia) al depuratore di Staranzano. L’obiettivo? Ottimizzare il sistema fognario in gestione ad Irisacqua e salvaguardare dal punto di vista ambientale il fiume Isonzo e la baia di Panzano, in quanto rientranti nell’area sensibile “Bacino drenante acque costiere e laguna di Marano e Grado”. L’intervento è suddiviso in tre lotti: il primo riguarda, appunto, l’adeguamento e l’ampliamento del depuratore di Staranzano (depuratore unico); il lotto 2 porterà alla realizzazione della dorsale fognaria da Staranzano a Gradisca d’Isonzo (ramo Sud); il lotto 3 concerne la costruzione della dorsale fognaria da Gradisca d’Isonzo a Gorizia (ramo Nord). Il Bilancio 2020 spiega che, relativamente al lotto 2, nel maggio scorso è stato dato avvio all’iter di approvazione Ausir con l’indizione della conferenza dei servizi per poter ottenere tutte le autorizzazioni e tutti i pareri del caso in modo tale da avviare l’iter di verifica del progetto. Si prevede, quindi, entro fine autunno 2021 la conclusione dei procedimenti autorizzativi.
Nel febbraio scorso la progettazione definitiva è stata ultimata, invece, relativamente al lotto 3. Entro dicembre - si legge sempre nel bilancio 2020 della società che gestisce il ciclo integrato dell’acqua - prenderà avvio l’iter per l’approvazione del progetto.
E restando al documento contabile, va rilevato come, al 31 dicembre 2020, la società ha chiuso con un risultato ante imposte pari a 523.742 euro per un risultato di esercizio che è di 185.534 euro. Sono proseguiti, nell’arco degli ultimi dodici mesi, gli interventi inseriti nel Piano d’ambito: avviati, sino alla stesura del bilancio, investimenti per 185 milioni di euro.
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