Isontino, Eni chiede i dati catastali, è il caos
GORIZIA «In merito all’articolo “Gas, Eni chiede dati catastali”, Eni Gas & Power conferma che i plichi contrattuali sono stati inviati a causa di un errore tecnico. Pertanto i clienti non dovranno restituirci la documentazione compilata. Per eventuali problemi legati alla domiciliazione bancaria potranno contattare il nostro numero verde 800900700».
La comunicazione arriva dall’ufficio stampa di Eni alle 10.09 di ieri. E non si tratta di una nota burocratica o di una mera notizia di servizio, è la fine di un incubo autentico per molti goriziani. Perché? Perché è da giorni ormai che migliaia di cittadini isontini letteralmente ammattiscono per reperire questi benedetti... dati catastali. Un campionario di reazioni stizzite è contenuto in vari post su Facebook e in diverse lettere giunte alla nostra redazione.
«Eni - tuona il gradiscano Giorgio Zollia - pretende l’invio di un modello, da restituire pagando anche la posta o perdendosi nel web, da compilare con i dati catastali e tavolari previsti dalle legge finaziaria 2005 (10 anni fa). Ora, caro Eni spa, i dati vecchi di 1 anni li potrai senz’altro reperire dalla banca dati di Estpiù/Isogas senza rompere le scatole a tutti i clienti che li hanno già forniti ad una o l’altra società straficatesi nel tempo». Dura anche la reazione della goriziana Daniela Snidersig che chiede «un giusto chiarimento anche tramite la vostra testata».
Scartabellando su Facebook si intercettano anche altre reazioni.
C’è chi annuncia che non intende rispondere alla missiva della società energetica, chi si domanda perché non siano state inviate raccomandate anziché semplici lettere, chi denuncia il mancato aggiornamento dei dati («Ho ricevuto una comunicazione relativa a un’utenza non più attiva», commenta una donna) e chi preannuncia reclamo per protestare contro le modalità di comunicazione delle integrazioni richieste. Insomma, un caos. Ci sono anche i frequenti post di Cristina Totaro che ha effettuato tutta una serie di approfondimenti alla ricerca della verità.
Ma ora Eni fa sapere che è all’origine di tutto c’è un non meglio definito “errore tecnico”. Abbiamo cercato di capire di che natura ma ci è stato ribadito che è un errore tecnico. Niente di più. Con quella frase liberatoria: «I clienti non dovranno restituirci la documentazione compilata».
Resta un interrogativo. Anzi, sono più di una le domande che sorgono spontanee. Perchè Eni ha atteso così tanto tempo per annunciare che la richiesta dei dati catastali era il frutto di un errore? Intanto, molti goriziani hanno fatto letteralmente i salti mortali per reperirli.... Chi è il funzionario che avrebbe sbagliato? Chi ripagherà quei cittadini (non solo goriziani ma di tutto l’Isontino) che i dati catastali li hanno forniti e hanno sudato le proverbiali sette camicie per ottenerli?
Anche gli uffici tecnici dei Comuni sono stati “distolti” dalle loro impellenze per assistere i poveri cittadini disorientati.
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