Isontina ambiente: «Mai più sacchi neri»

«Si va avanti. Questa è la scelta giusta. La raccolta differenziata deve riprendere quota».
È una risposta all’unisono quella che forniscono Luciano Zanotto e Giuliano Sponton, rispettivamente amministratore unico e direttore generale di Isontina Ambiente. Si riferiscono allo stop ai sacchi neri che tante reazioni (e critiche) sta suscitando un po’ in tutto l’Isontino. «Perché i sacchi neri non devono essere più utilizzati? Perché gli operatori non sanno cosa contengono: là dentro potrebbe esserci di tutto, anche materiale che potrebbe essere differenziato e, quindi, recuperato. Non possiamo pretendere che debbano aprire tutti i sacchetti. È una questione anche di rispetto nei confronti del loro lavoro», spiegano una volta di più i due.
L’effetto pratico? Un po’ in tutti i Comuni dell’Isontino sono rimasti, ai bordi delle strade, parecchi sacchi neri delle immondizie con il bollino arancione “Rifiuto non conforme”. La sensazione è che in pochi abbiano rispettato la consegna di utilizzare i sacchi gialli per il secco residuo. «Una quantificazione non l’abbiamo ancora effettuata. Va detto che in alcuni paesi i cittadini hanno ritirato i propri rifiuti con il bollino e li hanno esposti successivamente all’interno dei sacchi gialli, capendo la lezione. Ci sono stati, però, altri casi in cui i sacchi neri sono rimasti ai bordi delle strade. Gli operatori di Isontina Ambiente e di Sangalli li hanno lasciati lì per tre, massimo quattro giorni: poi, sono stati raccolti dalle squadre di pronto intervento», spiega il direttore Sponton. Che aggiunge: «Sia chiaro: da parte nostra c’è (e c’è sempre stato) il massimo impegno nel garantire le migliori condizioni igienico-sanitarie nelle nostre città e nei nostri paesi. Se non abbiamo raccolto i sacchi-neri per tre/quattro giorni, ciò è accaduto non perché c’è stato un disservizio o perché volevamo fare un dispetto ai cittadini: abbiamo voluto, semplicemente, dare un segnale forte ai cittadini che il sacco nero non va più utilizzato! Chiediamo di collaborare per incrementare ulteriormente la raccolta differenziata». Ma come si fa a conferire correttamente il rifiuto secco residuo? A rammentare regole che già c’erano prima ma che con il tempo qualcuno ha iniziato a non rispettare più è la stessa Isa: va utilizzato solo il sacco giallo o il sacco rosso se il soggetto è un’azienda. Il sacchetto va esposto la sera precedente alla giornata del suo asporto. «Mi piacerebbe non vedere più sacchi neri già da domani ma so che è impossibile - allarga le braccia Luciano Zanotto -. Mi auguro che quest’obiettivo lo riusciremo a raggiungere nel giro di un anno. La raccolta differenziata va aumentata. Non ci sono alternative».
E chi tira in ballo la privacy? Con quei sacchi trasparenti che mettono in mostra i rifiuti prodotti da ognuno di noi? «È un falso problema. Il garante si è espresso più volte su questo argomento e non ha ravvisato problemi di sorta semplicemente perché - scandisce Sponton - non c’è identificazione fra sacco e utente. Quindi, andremo avanti così. Questa è la strada giusta. Il nostro fine, e questo deve essere chiaro, è quello di educare il cittadino: non c’è nessun intento oppressivo o persecutorio».
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