Isola, il killer ha sparato al medico che lo curava
ISOLA. Si era presentato all’ospedale di Isola già domenica scorsa Darko Gregoric, il 70enne pensionato che lunedì pomeriggio ha ucciso nelle sale del pronto soccorso del nosocomio istriano un urologo e un poliziotto per poi scappare salvo essere raggiunto e ucciso dagli agenti nella sua auto nel parcheggio dell’ospedale. L’uomo aveva chiesto quando era al lavoro il dottor Guillermo Martinez Bustamante e poi se ne era andato.
Ed è ritornato lunedì alle 15, quando il medico urologo aveva terminato le sue visite, una sessantina circa e aveva lo stesso accettato di parlare con Gregoric. I due si sono così seduti su una panchina del Pronto soccorso ma proprio mentre iniziavano il dialogo il 70enne ha estratto la pistola e ha sparato al medico da distanza ravvicinata. Quattro colpi all’addome e poi il colpo letale alla testa.
Gregoric, nella confusione generale si è alzato per uscire. Davanti a lui si è presentato però un poliziotto, il 43enne Ivo Žnidaršic della Polstrada ed era all’ospedale per i rilevamenti a seguito di un incidente stradale. Ha cercato di fermare l’assassino ma questi ha fatto fuoco e lo ha colpito alla schiena. L’agente è ruzzolato a terra si è voltato a pancia in su estraendo la pistola per rispondere al fuoco seppur gravemente ferito. Gregoric però è stato più lesto di lui e gli ha nuovamente sparato uccidendolo.
Poi è ritornato sui suoi passi ha afferrato la pistola del poliziotto ed è scappato verso la sua automobile lasciata nel parcheggio del nosocomio. Qui i fatti sono ancora poco chiari e, forse, si saprà di più oggi dopo la conferenza stampa preannunciata dalla polizia slovena. Da quel che è dato di sapere Gregoric si è seduto al posto di guida e avrebbe puntato la pistola sul suo collo suicidandosi ma è stato comunque raggiunto da almeno quattro colpi sparati dagli agenti che lo inseguivano.
Ma prima è riuscito a ferire un altro poliziotto che è stato poi elitrasportato a Lubiana dove le sue condizioni sono stazionarie. La pallottola partita dalla sua pistola gli ha trapassato il cranio è uscita e ha perforato anche il tetto dell’automobile. L’uomo non aveva porto d’armi e quindi la pistola la deteneva illegalmente. Negli anni Settanta e fino al 1981 faceva parte dei riservisti della polizia (l’allora “Milica”) e, a quanto è trapelato, dalle modalità della sparatoria emerge che sapeva adoperare molto bene l’arma.
L’unica ipotesi sul movente che è stata fin qui fatta è da ricercare nelle lunghe file d’attesa per l’urologia a Isola dove operano solo due medici. Sta di fatto che Gregoric ha agito con disarmante freddezza quasi fosse un ex appartenente a qualche corpo speciale dell’esercito. Una lucida follia che ha fatto tre vittime.
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