Iran, Afghanistan e nucleareIl G8 degli esteri entra nel vivo
Le 44 delegazioni alle prese con la prima sessione di lavori

Iran, Afghanistan e Striscia di Gaza. Il G8 degli esteri entra nel vivo e affronta i temi caldi della politica internazionale. In primo piano la questione iraniana con l'apertura al dialogo sulla questione nucleare e la richiesta che "le violenze cessino immediatamente". Le 44 delegazioni capeggiate dai ministri degli Esteri dei vari Stati partecipanti al vertice nel Palazzo della Regione hanno poi stato l'appello "affinché i risultati delle elezioni siano accertati e ne emerga la reale volontà dei reali cittadini".
Nucleare, appello alla cooperazione iraniana
. I ministri degli Esteri del G8 invitano con forza l'Iran a cooperare pienamente con l'Aiea e ad osservare la risoluzione del consiglio di sicurezza dell'Onu. I capi delle diplomazie esprimono inoltre profonda preoccupazione per i rischi di proliferazione posti dal programma nucleare iraniano. Il G8 "lascia aperta la porta del dialogo" ma "il tempo non è illimitato" e nei prossimi mesi gli 8 Grandi verificheranno se "la mano tesa del dialogo viene raccolta o no". E' quanto ha affermato il ministro degli Esteri Franco Frattini nella conferenza stampa della riunione dei ministri degli Esteri del G8 a Trieste.
La partita del voto in Iran non è chiusa
. "Non considerare chiusa ad oggi la partita" sui risultati del voto iraniano. Così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha riassunto in conferenza stampa l'appello al governo iraniano, contenuto nella dichiarazione finale della ministeriale G8 di Trieste, "per garantire che la volontà del popolo iraniano si rifletta nel processo elettorale". "Se dovessi dire oggi con certezza chi sia il vincitore delle elezioni, non potrei dirlo perché non ho in mano gli elementi che hanno in mano le autorità iraniane", ha aggiunto Frattini. "Rivolgiamo un appello - ha concluso - affinché i risultati delle elezioni siano accertati e ne emerga la reale volontà dei reali cittadini".
Allarme per il voto in Afghanistan
. "Esiste il rischio che sorgano problemi di tipo iraniano" nella fase immediatamente successiva alle elezioni presidenziali del 20 agosto. E' l'allarme lanciato dal rappresentate dell'Unione europea a Kabul, Ettore Sequi, a margine del G8 degli Esteri di Trieste, sul voto in Afganistham. Per evitare questo rischio, avverte Sequi, "il processo di preparazione delle elezioni deve essere credibile: gli afghani devono cioè percepire qualunque vincitore come quello voluto dal popolo". "E perché il voto sia credibile - ha spiegato - bisogna fare in modo che tutti i candidati partano dallo stesso livello, con lo stesso accesso ai media e senza vantaggi". Il voto in Afghanistan deve inoltre essere "inclusivo", con la partecipazione di tutte le etnie e con anche candidate donne, e "sicuro", evitando incidenti ai seggi.
Gaza, appello per il blocco degli insediamenti
. "Chiediamo a entrambe le parti di adempiere ai loro impegni della Road map, compresi il congelamento degli insediamenti (compresi quelli 'cresciuti naturalmente') e la fine inequivocabile della violenza e del terrorismo". Nel documento finale stilato dai rappresentanti del G8, ha spiegato ancora Frattini, viene poi ribadita la necessità di giungere "alla soluzione finale dei due popoli e due stati" e di migliorare la condizione umanitaria dei palestinesi, in particolare a Gaza. E un'attenzione particolare è dedicata all'approccio regionale alla soluzione della crisi e in questo senso, ha sottolineato Frattini, "guardiamo con favore all'iniziativa della Russia per una conferenza sul medio oriente a Mosca".
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