Ippodromo di Trieste, purosangue denutriti da mesi: uno è morto
Altri due cavalli sono sotto sequestro. I proprietari avevano affidato le bestie a Bruno Biancorosso. Il caso segnalato ai vigili urbani. Il comandante della Municipale: atti trasmessi alla Procura
TRIESTE. Madame Bovary e Ismicora dei Mag, due purosangue di 5 e 7 anni ospitati nelle stalle dell'Ippodromo di Montebello, ieri mattina sono stati sequestrati dalla Polizia municipale. Da due mesi le due femmine non venivano regolarmente alimentate, ma neppure fatte uscire dai box e pulite.
La scorsa settimana accanto a loro c'erano altri tre cavalli. Uno di questi, Lario Ld, un maschio di 5 anni facente parte della stessa scuderia, è morto venerdì notte. Gli altri due, Luccio del Sile e Morassi, sono stati recuperati dai legittimi proprietari e trasportati in due diversi maneggi.
Delegato a prendersi cura degli equini era lo stalliere cinquantenne Bruno Biancorosso. Era a lui che Elisa Visintini e altri due proprietari avevano affidato il compito di nutrire, pulire e far sgambare i loro cavalli.
Ieri mattina l'intera documentazione su quanto è accaduto è finita sulla scrivania del pubblico ministero Pietro Montrone. «Noi abbiamo trasmesso gli atti alla Procura - precisa Sergio Abbate, comandante della polizia locale - e adesso verrà valutato se la proprietà e chi doveva provvedere a governare quei purosangue abbia eventualmente commesso violazioni penali o amministrative».
Due sono quindi gli illeciti che potrebbero essere contestati a Elisa Visintini e a Bruno Biancorosso: il maltrattamento degli animali, come previsto dall'articolo 344 del codice penale, punibile anche con la reclusione; e l'inosservanza del regolamento comunale che tutela il benessere degli animali e che prevede unicamente un'ammenda.
«Venite all'Ippodromo di Montebello, ci sono cinque cavalli in pessime condizioni di salute. Nessuno dà loro da mangiare; da mesi sono chiusi nei box. Intervenite quanto prima». Con queste parole una voce anonima quindici giorni fa aveva informato la polizia municipale. Arrivati nei box, gli agenti - accompagnati da Massimo Erario, veterinario dell'Azienda sanitaria - hanno verificato la situazione che il medico ha definito «al limite»: nei box non c'erano né fieno, né avena, né altro cibo; le stalle erano sporche, in condizioni pietose e i cavalli avevano le zampe immerse nei propri escrementi.
Gli agenti hanno immediatamente preso contatto con i proprietari, con Bruno Biancorosso e con la direzione dell'Ippodromo. Va aggiunto che i responsabili della struttura ippica di Montebello nei giorni precedenti avevano già inviato una raccomandata a Elisa Visintini per segnalarle le precarie condizioni dei suoi purosangue. Gli altri quattro cavalli dei quali si doveva prendere cura Bruno Biancorosso non sono morti di stenti solo grazie al buon cuore di altre persone che lavorano nelle scuderie dell'Ippodromo e che quando potevano gettavano loro una balla di fieno.
«Nelle ultime settimane abbiamo fatto diversi sopralluoghi per verificare eventuali miglioramenti - spiega Abbate - e abbiamo anche cercato di trovare una soluzione. Purtroppo con il decesso di uno dei cavalli la situazione è precipitata e il sequestro degli altri animali è stato doveroso».
Il certificato di morte redatto da Paolo Lanzi, il veterinario cui si appoggia la struttura di Montebello e che era già intervenuto venerdì scorso, quando le condizioni di Lario Ld stavano peggiorando, riferisce che «le già precarie condizioni di salute della bestia determinate dalle condizioni nelle quali veniva tenuta, sono precipitate a seguito di una colica. Il cavallo non mangiava da troppo tempo e la somministrazione di cibo ha provocato una dolorosa reazione dell'apparato digerente procurando la morte».
La carcassa di Lario Ld è stata rimossa dalle stalle dell'Ippodromo ieri mattina. «Non è stata prevista alcuna autopsia, le cause della morte sono già state appurate - precisa Corrado Abatangelo, responsabile del Dipartimento di prevenzione dall'Azienda sanitaria - ora provvederemo a incenerirla direttamente qua a Trieste». Madame Bovary e Ismicora dei Mag sono stati invece presi momentaneamente in carico dall'Azienda sanitaria e trasferiti in una stalla in Carso.
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