Ipoteche per 18 milioni su beni dell’Ezit
Doppia all’asso: dopo i pignoramenti sugli affitti, sono partite anche le ipoteche sui beni immobili dell’Ezit, a garanzia della maxi-cartella da 8,2 milioni notificata esattamente un anno fa da Equitalia, che riscuote per conto dell’Agenzia delle Entrate.
Un semplice fax, da quanto riferisce il presidente dell’ente Stefano Zuban, ha avvisato via Caboto che è in corso la procedura, con allegato l’elenco delle particelle catastali interessate. Gli uffici dell’Ezit stanno identificando la corrispondenza tra le particelle stesse e i relativi cespiti, per mappare quali e quanti beni saranno soggetti alla “piombatura” ipotecaria. Sempre secondo Zuban, il valore complessivo potrebbe aggirarsi attorno ai 18-19 milioni, più del doppio rispetto al debito tributario non saldato.
L’ulteriore aggiornamento della pesante situazione fiscale, che grava sull’ente, ha convinto Zuban a sospendere la riunione del consiglio di amministrazione, che era stata fissata per ieri pomeriggio alle 17.30: i componenti del cda sono stati allertati un paio d’ore prima dell’appuntamento.
Altra ragione, che ha motivato il rinvio del board, è l’incontro che lo stesso Zuban dovrebbe avere con il governatore della Regione Fvg Debora Serracchiani, forse già nell’odierna mattinata. La Serracchiani ha incontrato lunedì sera i vertici di Equitalia e potrebbe avere qualche notizia sulla procedura in corso. Procedura che, stando alla valutazione dei legali, non può essere bloccata, ma, nel migliore dei casi, mitigata nell’udienza della Commissione tributaria provinciale in calendario il 24 novembre. Poco meno di due mesi: troppi, per la tenuta gestionale dell’ente. A meno che il Parlamento, approvando la Legge di Stabilità, non inserisca una norma interpretativa “ad hoc” tale da fermare l’infernale congegno acceso da Equitalia .
Infatti, come previsto, continua a scorrere il torrente delle notifiche di pignoramento: ne sono arrivate altre 39. Zuban ritiene che vi siano stati errori nell’individuazione dei destinatari, ma questo non cambia la sostanza di una situazione molto pesante per il funzionamento dell’organismo.
A fronte dell’eccezionalità di tale situazione, la Regione Fvg, che in marzo aveva bocciato il preventivo 2015 dell’Ezit e che a luglio aveva deliberato la costituzione di una task force per la riforma dello stesso ente, potrebbe decidersi per una soluzione di carattere emergenziale, come, per esempio, il commissariamento. E’un’ipotesi che trapela da più parti, ma di cui bisognerebbe pesare possibilità e limiti del mandato. La legge regionale “Rilancimpresa” del gennaio scorso aveva attribuito all’Ezit rilevanti compiti correlati a grandi progetti di animazione economica. Questo avveniva quasi in contemporanea con la nomina dei nuovi amministratori: da gennaio a ottobre è cambiato qualcosa?
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