Ipersimply nelle mani di Conad «Assorbiremo i 56 dipendenti»

Supermercato gestito da una sas con 2 imprenditori triestini e i gemelli Centazzo conosciuti in città per il canottaggio. Stop di cinque giorni e apertura il 21 ottobre
Bonaventura Monfalcone-20.09.2019 Ipersimply-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-20.09.2019 Ipersimply-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



A 24 ore dall’allarme delle sigle sindacali, che nell’affaire Conad-Auchan chiedevano ieri garanzie per il mantenimento dell’occupazione (e dei livelli) delle 56 persone attualmente impiegate all’Ipersimply di via Boito, si apre il paracadute per commesse, magazzinieri, salumieri, responsabili, cassiere, addetti alla vendita al banco e in generale tutte le figure lì collocate: la nuova proprietà assicura infatti l’assorbimento di ogni lavoratore e lavoratrice, con i relativi contratti e mansioni. Insomma, nessuno resterà a casa. E la città, che sta già scontando la storiaccia brutta del Mercatone Uno, dove le addette tra una notte e un’alba di fine maggio si sono ritrovate all’improvviso senza più una busta paga su cui poter contare, tira un sospiro di sollievo.

Non era solo una voce, dunque, quella dell’interessamento degli attuali gestori del Conad store di Duino: il 21 ottobre i due imprenditori, soci negli affari, ma anche negli affetti essendo coniugati, Alessandro Bossi e Daniela Cola, di origini triestine però dal 1995 residenti a Monfalcone nel rione Romana e quindi di fatto bisiachi d’adozione, entreranno a tutti gli effetti in possesso del supermercato. Ci saranno cinque giornate di chiusura al pubblico dal 21 al 25 ottobre, per effettuare l’inventario e il cambio insegna del punto vendita, nel corso delle quali saranno impiegate anche squadre esterne, oltre al personale del posto perché si tratta di una mole di lavoro non irrilevante. Dopodiché, lunedì 26, si avvierà il nuovo corso con il brindisi dell’inaugurazione e l’apertura delle casse. Il market da 3 mila metri quadrati si chiamerà, esattamente come quello di Duino, Conad Superstore. Per la società familiare, che ha gia in gestione i due magazzini nel vicino comune giuliano (oltre a quello dell’ex bar Bianco, anche il supermercato di Sistiana, peraltro il primo a essere acquisito 16 anni fa), si tratta del quarto polo d’acquisti, contando anche la grande distribuzione di via Locchi a Trieste (Conad city). E dato l’ampliamento del raggio di azione Bossi e Cola hanno deciso di aprire la loro realtà imprenditoriale ad altri due soci monfalconesi, i gemelli Paride e Samuele Centazzo, medaglie d’oro ai Campionati italiani Ragazzi nel 2013 per il canottaggio (Canottieri Timavo), con la costituzione della B2C Supermercatisistiana Sas. «Saranno parte integrante dell’attività», precisa Daniela Cola. Quanto ai lavoratori «prendiamo il pacchetto completo», quindi i sindacati «possono stare tranquilli perché assorbiremo tutti e 56 i dipendenti, con le loro mansioni e livelli», assicura l’imprenditrice. In realtà sarebbero 55 perché già nelle scorse settimane un caporeparto ha deciso di ritirare il cartellino per aderire ad altra offerta lavorativa e lasciare l’Ipersimply di via Boito.

Ma come mai la scelta di puntare su Monfalcone? «Qui il marchio Conad, che è molto competitivo e in espansione, mancava», replica Cola. Conad, Consorzio nazionale dettaglianti, è la più ampia organizzazione in Italia di imprenditori indipendenti del commercio al dettaglio, leader nel canale dei supermercati. Sotto il profilo societario aggrega sette grandi cooperative territoriali, le quali complessivamente associano 2.664 dettaglianti, dando vita a un modello distributivo fondato sulla figura del commerciante cooperatore (ovvero dell’imprenditore del commercio associato in cooperativa), protagonista di un sistema che vede nel consorzio lo strumento di orientamento e sintesi. «Siamo – chiarisce sempre la donna – soci imprenditori. Per capirci, come titolari paghiamo noi gli stipendi dei dipendenti e questi quattro punti vendita sono le nostre “creature”». Quando in un periodo non semplicissimo l’allora società familiare subentrò al Gran Duino c’erano 30 dipendenti. «Ora – sottolinea – siamo a quota 53. Noi puntiamo molto sullo store di Monfalcone, dove vogliamo portare la passione di questo marchio, con l’auspicio di creare un team unito, perché se individualmente si lavora bene, tutti ne beneficiamo».





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