«Io, trans, inseguita e insultata in strada»

TRIESTE «Inquietante». Così una ragazza trans che vive a Trieste descrive la tentata aggressione subìta sabato scorso nell’altrimenti placida zona di via Fabio Severo. Un vero e proprio inseguimento avvenuto in pieno giorno, le cui potenziali conseguenze sono state evitate di fatto soltanto grazie alla prontezza di spirito della giovane.
Racconta la ragazza, il cui nome non riveliamo per tutelarne la privacy: «È successo tutto sabato scorso attorno alle 14.45. Stavo andando in pizza della Borsa per incontrare un’amica. Avevo del tempo da perdere, così ho scelto di andare a piedi».
L’aggressione con inseguimento si verifica in via Fabio Severo: «È lì che mentre stavo passeggiando è arrivato il Fiorino bianco. Ricordo che era un classico furgone di lavoro, riportava il nome della ditta. Non ho visto se a bordo ci fossero altre persone oltre al guidatore».
L’uomo proviene dalla direzione opposta alla ragazza, quindi quando accosta lo fa dall’altro lato della strada rispetto a lei. Lo sconosciuto abbassa il finestrino e inizia a urlare improperi non identificati all’indirizzo, che racconta: «Non sono stata granché ad ascoltare quel che diceva, vista la situazione ho pensato che la cosa migliore da fare fosse allontanarmi a passi lunghi e ben distesi».
A quel punto ha imboccato una «scorciatoia» che passa attraverso il parcheggio di un condominio per scendere giù fino a via Cologna, nel tentativo di liberarsi del molestatore.
«Quel che non immaginavo era che avrebbe capito dove sarei spuntata e si sarebbe presentato là ad aspettarmi». Precisamente quel che accade una volta dabbasso: a questo punto le molestie verbali cedono il posto a un vero e proprio inseguimento, tanto che la ragazza realizza che il rischio di un’aggressione anche fisica è concreto.
«Appena sono uscita dalla scorciatoia il furgone bianco mi si è parato davanti e ha accostato gettandosi in un posto libero poco più avanti». La giovane cerca di eludere l’inseguitore cambiando direzione ma questi, percorrendo un passo in contromano, le si piazza di nuovo davanti col furgone cercando di fermarla. «A quel punto sono fuggita e ho risalito la scorciatoia correndo a più non posso. Mi sono infilata in un passaggio pedonale prima che potesse vedere dove andavo, e così son riuscita a seminarlo».
Conclude la ragazza: «Parlare di episodi come questo serve a sensibilizzare. Che sia necessario farlo è provato dal fatto che cose simili avvengono ancora. Molestie, aggressioni e violenze sono un problema non riguarda solo me in quanto persona trans e neanche il solo mondo Lgbt».
Durante l’episodio nessuno fra i passanti ha ritenuto opportuno intervenire in soccorso della giovane. —
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