«Io, diventato maestro di sci anche con una gamba sola»
Un sogno intimo e fortissimo che si può avverare, un esempio pubblico di tenacia e volontà. È la bella storia di Ugo Bregant, simpatico ragazzo di Lucinico che, presto, potrebbe diventare maestro di sci. Fin qui non ci sarebbe poi nulla di così speciale, per quanto ottenere l'abilitazione all'insegnamento dello sci è cosa difficile, difficilissima, un po' per tutti. Nel caso di Ugo, però, più difficile. Perchè lo sportivo goriziano ha una gamba sola, e punta a diventare il primo maestro di sci disabile in Italia. Classe 1974, Ugo aveva solo 10 anni quando, nell'84, gli venne amputata la gamba destra a seguito di una forma di tumore. Il bambino (divenuto poi ragazzo) ha però subito reagito, aggrappandosi alla sua passione per lo sport della neve ed all'affetto dei genitori e dei fratelli Francesco e Stefano. Un anno dopo l'intervento provava già le prime discese, a Cima Sappada, migliorando sempre più, diventando l'atleta che è oggi. Un atleta, per intenderci, capace di partecipare addirittura ai Giochi Paralimpici: quelli di Torino 2006. Un'esperienza che lui descrive come “indimenticabile”, e che gli serve come fonte d'entusiasmo ed energia anche ora che insegue un nuovo sogno. Diventare, appunto, maestro di sci. Ha affrontato la prima, durissima selezione, con la federazione di San Marino, perchè in Italia, spiega lui, non c'è ancora verso per un disabile di poter partecipare ai corsi. Poco importa. Alle selezioni si presentano in tanti (erano in 40 a metà ottobre, sul ghiacci della Val Senales), ma passano in pochi. «E io ce l'ho fatta – racconta pieno di giustificata soddisfazione Ugo Bregant -, qualificandomi tra gli aspiranti del primo turno, ovvero quelli ritenuti subito in grado di affrontare i corsi da maestro veri e propri. Ho svolto con successo sia le prove pratiche di discesa, che quelle attitudinali, in aula. Ora attendo di poter iniziare il corso». Il peggio, però, è passato. Una volta superate le selezioni, sai di essere in grado di arrivare in fondo. «Per me sarebbe realizzare uno dei miei sogni più grandi – ammette Ugo -, essere il primo maestro disabile in Italia. Potrei insegnare a sciare alle persone che, come me, devono affrontare una condizione particolare, ma non vogliono rinunciare allo sport ed alla passione per la neve, ed avrei anche le qualifiche per fare da maestro ai normodotati». E sarebbe davvero una gran cosa. In bocca al lupo, Ugo.
Marco Bisiach
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