Investimenti Ater a Gorizia per nove milioni di euro: in arrivo 134 alloggi popolari

Da via Pola a via Campagnuzza e Trento. Ma c’è un ostacolo: la carenza di materiali e manodopera

Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 07.03.2022 Cantiere via Trento © Pierluigi Bumbaca fotografo
Bumbaca Gorizia 07.03.2022 Cantiere via Trento © Pierluigi Bumbaca fotografo

GORIZIA. Investimenti che superano i 9 milioni. Dieci nuovi alloggi popolari in via Pola. Diciotto in via Campagnuzza. La sistemazione di altri sei in via Trento. Senza dimenticare il “riatto” di 100 appartamenti in varie zone della città e dell’Isontino, da qui alla fine dell’anno. Come a dire: 134 case popolari che verranno messe a disposizione delle famiglie che non riescono a rivolgersi al libero mercato perché in difficoltà.

Sono i numeri dell’Ater di Gorizia, illustrati dai dirigenti Alessandra Gargiulo e Renato Miniussi. L’intervento nell’area della vecchia casermetta di via Pola è in corso: l’investimento è di 2,4 milioni di euro. Il nuovo stabile è già stato costruito (dopo la demolizione della vecchia struttura) e si procederà, ora, alla posa in opera del “cappotto” nel quadro dell’operazione di efficientamento energetico. Peraltro, si tratta del primo step di un cantiere attesissimo e legato al Piano-periferie. L’intervento, infatti, è parte integrante del “Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del programma straordinario di intervento di riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie della città metropolitane e dei Comuni capoluogo”.

Restando poco lontano, sono diciotto gli appartamenti previsti in via della Campagnuzza. Il costo complessivo, in questo caso, è di 4 milioni di euro. «Sono stati anche consegnati all’impresa esecutrice - scandiscono Gargiulo e Miniussi - i lavori in via Trento dove sono interessati 6 appartamenti». Sconfinando a Cormòns, è in corso l’attesissima riqualificazione degli edifici ex Catasto e ex Pretura di via Nazario Sauro. Al termine dell’operazione di rifacimento verranno messi a disposizione delle famiglie 13 alloggi complessivamente. In questo caso, parliamo di un investimento che ammonta a 2.250.000 euro. «Tutti interventi - spiega Gargiulo - che stanno andando avanti, non dimenticando che anche il nostro ente deve fare i conti con la carenza dei materiali e con la carenza di manodopera: problemi di carattere globale innescati dalle conseguenze della pandemia». Ma l’ex Iacp, pur in mezzo a queste difficoltà, sta cercando di tener botta anche perché le richieste di alloggi popolari sono continue e crescono di anno in anno.

Altro dato saliente: l’attività preponderante dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale è, ormai, quella del “riatto”. Cosa significa? Si tratta della risistemazione costante degli appartamenti inutilizzabili viste le condizioni in cui versano. Ed è su questo versante che si sviluppano quasi tutti gli interventi edilizi residenziale portati avanti dall’ente. Poche nuove costruzioni, limitate le colate di cemento, recupero dell’esistente. Questo, ormai, è diventato il modus operandi consolidato.

In ultimo, le parole del presidente dell’Ater di Gorizia Fabio Russiani. Di recente, ha evidenziato come l’ente da lui guidato sia fortemente impegnato, in particolare in questo periodo difficile e scorbutico, a soddisfare, per quanto possibile, le esigenze abitative delle famiglie sul territorio isontino. «Per questo, siamo totalmente disponibili a creare sinergie con gli enti locali, come accade con il Comune di Gorizia, per ampliare le risposte ai cittadini che ne hanno bisogno», sono state le sue dichiarazioni. A dimostrazione che è importante dialogare e collaborare.

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