Investe un pedone in via Giulia a Trieste e fugge, ma il denunciato nega il fatto. Ecco cosa sappiamo

L’uomo travolto sulle strisce è in coma. L’auto trovata a San Giovanni: un denunciato che però nega
Gianpaolo Sarti
La Polizia locale sul luogo dell’incidente e, a destra, le strisce pedonali a pochi passi dalla scuola Suvich. La vittima sbalzata di 13 metri Foto Lasorte
La Polizia locale sul luogo dell’incidente e, a destra, le strisce pedonali a pochi passi dalla scuola Suvich. La vittima sbalzata di 13 metri Foto Lasorte

TRIESTE Gli agenti lo hanno trovato all’alba, attorno alle 6.30. Era a casa sua, nel rione di San Giovanni. Un operaio di 45 anni, origini friulane ma residente a Trieste: secondo le indagini della Polizia locale è lui l’automobilista che la scorsa notte, attorno all’una, ha investito in via Giulia un cinquantasettenne che stava attraversando la strada sulle strisce pedonali. L’uomo era a bordo della vettura di proprietà della fidanzata e sicuramente non andava piano. Anziché fermarsi e prestare soccorso al pedone, è fuggito.

Le gravissime condizioni della vittima

La vittima, pure lui origini friulane (da quanto risulta è di Udine: Andrea A., questo il nome) ma residente da tempo a Trieste, è molto grave. Ha fatto un volo di tredici metri e ha sbattuto la testa sull’asfalto. Quando l’ambulanza e l’automedica del 118 sono arrivate sul posto, allertate dai residenti che hanno sentito il botto, l’uomo era riverso a terra su un fianco e incosciente. Era già in coma e respirava male.

Il cinquantasettenne, in quel momento senza documenti, è stato intubato e portato in codice rosso al Pronto soccorso dell’ospedale di Cattinara. Ora è ricoverato nel reparto di Rianimazione. Ieri sera, purtroppo, le sue condizioni non avevano dato ancora alcun segnale di miglioramento. È stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. La prognosi resta riservata.

L’incidente

L’incidente si è verificato all’altezza del civico 53 di via Giulia, all’incrocio con via Margherita. L’auto proveniva dal centro e percorreva la strada in direzione di San Giovanni. Ha travolto la persona e ha continuato la sua strada senza fermarsi. Venerdì, in quel punto, tredici metri oltre le strisce, erano ancora visibili i segni di gesso sull’asfalto: quelli dei rilievi notturni della municipale, intervenuta con due pattuglie.

L’individuazione dell’auto – pirata

Le pattuglie si sono messe alla ricerca della vettura controllando tutte le auto dal punto in cui il passaggio del veicolo era stato immortalato dalle telecamere della Finanza. E poche ore dopo, a notte fonda, l’hanno localizzata: era posteggiata circa un chilometro più avanti, nei pressi di piazzale Gioberti, nel rione di San Giovanni. Sulla parte anteriore c’erano i segni dell’impatto. Il mezzo è stato prelevato con il carro attrezzi e sequestrato.

Ma restava da individuare il conducente e con il numero di targa in mano non è stato difficile. Gli agenti sono risaliti al proprietario in poco tempo: una donna che lavora fuori Trieste, in una località balneare. La Polizia locale l’ha rintracciata, in piena notte, chiedendole chi fosse alla guida. E lei ha riferito di aver prestato l’auto al fidanzato quarantacinquenne, facendo il suo nome. Ma, stando a quanto emerge, stranamente ha sostenuto di non sapere dove abitasse.

Il ricercato nega

Gli agenti, con i database disponibili, sono risaliti immediatamente all’indirizzo. E alle 6.30 di mattina si sono presentati a casa del ricercato, in zona San Giovanni, e lo hanno portato in caserma di via Revoltella per l’identificazione. Il quarantacinquenne, interrogato, non ha ammesso il fatto.

C’è la possibilità, per quanto appaia incredibile, che non si sia accorto di aver travolto e quasi ucciso una persona? È un’ipotesi. Dai successivi accertamenti è emerso, comunque, che il quarantacinquenne ha alle spalle un precedente per guida in stato di ebbrezza.

L’uomo è stato denunciato. Oltre all’omissione di soccorso, qualora le responsabilità dovessero essere confermate, dovrà rispondere delle gravi lesioni arrecate al pedone. Questo nella speranza che la persona, ora in coma, resti in vita.

L’automobile sequestrata è sottoposta ai rilievi della Polizia scientifica. L’indagine è affidata al pubblico ministero Pietro Montrone.

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