Intossicazione da monossido di carbonio, madre e figlia ricoverate all’ospedale a Monfalcone
MONFALCONE Una famiglia di origini rumene, due coniugi, l’uomo di 37 anni, la donna di 34, e la loro figlia di 11 anni, sono stati trasferiti in ospedale in seguito all’esalazione di monossido di carbonio all’interno della loro abitazione, in Largo Isonzo. Ad accusare i maggiori problemi è stata la madre, la figlia avrebbe perso i sensi. All’esito degli accertamenti al Pronto soccorso del San Polo, si è trattato di un’esposizione al gas relativamente breve. Sotto il profilo clinico, gli effetti sui componenti della famiglia sono stati ritenuti di lieve entità, non essendo state riscontrate alte percentuali di monossido nell’organismo, a fronte della completa regressione dei sintomi.
Il gas, come appurato dai vigili del fuoco, è fuoriuscito dalla tubatura di scarico della caldaia, situata in cucina, attraverso una perdita individuata in una giuntura.
Tutto è accaduto ieri mattina, nell’appartamento posto al secondo piano di un condominio, al civico 53. I primi a raggiungere l’abitazione sono stati gli operatori del 118, in seguito alla richiesta di intervento da parte del 37enne.
Quando i sanitari sono entrati nell’alloggio è apparsa subito “anomala” la situazione, i rilevatori di cui sono dotati hanno segnalato la presenza di gas, tanto da allertare i vigili del fuoco.
Secondo quanto è stato riferito, circa le circostanze di quanto accaduto, madre e figlia si trovavano in casa, il padre era invece in garage, alle prese con alcuni lavori, al piano terra.
Finché ad un certo punto la ragazzina avrebbe perso conoscenza. La donna ha subito chiamato il marito affinché provvedesse ad avvisare i soccorsi.
Chiari ed espliciti i sintomi accusati dalla trentaquattrenne, in particolare cefalea e nausea.
Madre e figlia sono state quindi trasferite all’ospedale di San Polo. Durante l’intervento nell’appartamento i sanitari avevano anche provveduto a chiudere il gas e l’energia elettrica, aprendo inoltre le finestre proprio per far disperdere le esalazioni.
La squadra dei vigili del fuoco di Monfalcone, composta da cinque uomini, s’è messa all’opera per eseguire le misurazioni, attraverso la specifica strumentazione, all’interno dell’alloggio. Sono state rilevate concentrazioni di monossido di carbonio nella camera da letto dei coniugi e in bagno. Considerando che gli ambienti erano stati arieggiati, a partire dalla cucina, erano rimaste quindi “sacche” di gas. C’è da presumere che prima dell’arrivo dei soccorsi la concentrazione di monossido di carbonio fosse superiore.
I vigili del fuoco hanno quindi appurato l’origine della perdita, proveniente da una giuntura della tubazione di scarico della caldaia, con i prodotti della combustione a diffondersi negli ambienti. Sono state chiuse le finestre della cucina ed è stata riavviata la caldaia al fine di individuare la fuga di gas. Nell’avvicinarsi al tubo di scarico il rilevatore ha registrato un progressivo aumento di concentrazione di monossido fino ad emettere l’allarme.
Il trentasettenne è stato trasferito all’ospedale successivamente.
Ieri mattina, come è sempre stato riferito, l’uomo non sarebbe rimasto a lungo a casa, era andato a fare spese per poi decidere di effettuare alcune riparazioni in garage.–
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