Intesa Sanpaolo: «Pronti 1,3 miliardi per sostenere l’economia del Fvg»
TRIESTE. Dopo la pubblicazione online del modulo per ottenere da lunedì i prestiti con garanzie statali, anche Intesa San Paolo è in trincea: «Ci aspettiamo un volume significativo di domande soprattutto da parte delle aziende più piccole per i finanziamenti fino a 25 mila euro e garantiti integralmente dal Fondo centrale», premette Renzo Simonato, direttore regionale di Intesa San Paolo per Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Il fondo è una delle misure studiate dal governo per sostenere Pmi in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. In Friuli Venezia Giulia sono circa 20mila le imprese clienti della banca guidata da Carlo Messina su un totale di 141.500.
Simonato, come risponde Intesa alla crisi?
Sono fiducioso sulla capacità e resilienza dei nostri imprenditori e convinto che riusciranno a superare questa emergenza. Intesa San Paolo sta impiegando ogni risorsa per sostenere l’economia. Per il Friuli Venezia Giulia abbiamo messo in campo 1,3 miliardi sui 50 miliardi destinati dalla banca per il Sistema Paese, per garantire da subito la liquidità necessaria sul territorio.
La crisi di liquidità ha colpito non solo le grandi ma anche le piccole imprese, autonomi, professionisti, artigiani che devono pagare affitti e fornitori..
Ci aspettiamo una forte richiesta di accesso ai fondi garantiti dallo Stato fino a 25 mila euro. Per semplificare le procedure di accesso alla liquidità renderemo disponibili dalla prossima settimana ai nostri clienti gli strumenti per presentare le domande dal nostro sito. Le imprese di dimensione più grande potranno rivolgersi direttamente al gestore della filiale. In questa fase anche le imprese che fino a pochi giorni fa ci hanno chiesto finanziamenti a breve termine, ora guardano di più a scadenze più lunghe.
Secondo alcuni le criticità sull’accesso ai fondi garantiti dallo Stato riguardano i tempi d’attesa..
I tempi degli accrediti sono connessi alla quantità delle domande e servirà pazienza. Non ravvisiamo criticità perchè il dialogo con gli imprenditori è costante. Eventuali lentezze non dipendono dalle banche. Per le imprese piccolissime l’istruttoria sarà semplificata e richiederà poco tempo. Intesa San Paolo sta formando una task force dedicata ai numerosi interventi in corso per fronteggiare l’emergenza economica causata dal lockdown e dalla paralisi produttiva. Ci attendiamo in ogni caso una semplificazione della modulistica per rendere efficiente e fluido il processo. Tutto sarà monitorato per raggiungere lo scopo finale che è quello di aiutare l’economia reale.
Quali sono le più importanti misure anti-pandemia messe in campo direttamente da Intesa San Paolo a Nordest e in regione?
In primis abbiamo messo a disposizione un plafond da 15 miliardi per il nuovo credito a disposizione delle imprese di piccole e medie dimensioni per garantirne la continuità produttiva. Grazie alle ultime misure varate dal governo la banca ha potuto elevare a 50 miliardi l’ammontare delle risorse messe in campo in questa eccezionale emergenza per tutelare l’occupazione e far fronte ai pagamenti nonostante la riduzione o assenza dei fatturati. Di questi 1,3 miliardi sono destinati al Friuli Venezia Giulia. Un’altra misura è l’anticipazione sociale. Si può farne richiesta sul sito per i nostri clienti che al 31 marzo hanno la domiciliazione dello stipendio con zero spese e tassi di interesse.
E per quanto riguarda le famiglie che non riescono a pagare il mutuo? Com’è la situazione di sofferenza in regione?
Famiglie e aziende colpite dall’emergenza Coronavirus possono richiedere la sospensione per tre mesi delle rate dei finanziamenti. Una misura prorogabile per altri tre o sei mesi a seconda di quanto durerà la crisi. In Friuli Venezia Giulia fino a oggi abbiamo attivato 2mila richieste di moratoria per famiglie e imprese del territorio. Anche qui è possibile gestire le richieste in autonomia dal nostro sito.
Come avete organizzato l’operatività delle filiali? Dopo la pandemia la banca sarà sempre più digitale?
Riceviamo solo su appuntamento per ovvie ragioni di tutela della salute di clienti e dipendenti. Quasi tutte le operazioni si possono fare online. Gli sportelli più grandi (67 in Fvg su un totale di 431 filiali semiaperte a Nordest) sono aperti al pubblico dalle 9 alle 13. In generale stiamo assistendo a una diminuzione della presenza fisica del cliente: un processo che diventerà la nuova normalità con l’evoluzione delle tecnologie. Abbiamo investito nella multicanalità dal 2015 e questa crisi non ci ha trovato impreparati. Il gestore diventa ormai centrale nella relazione con il cliente. Il processom di accorpamento delle filiali continuerà.
La pandemia ha messo in ginocchio l’economia del Nordest. Quando ne usciremo?
La domanda è bloccata in buona parte del mondo tranne che per i consumi di prima necessità. Nel secondo trimestre prevedo un forte impatto della crisi che colpirà tutti i settori produttivi. Resto ottimista perchè ho fiducia nella capacità di recupero e nella forza dei nostri distretti industriali che esportano in tutto il mondo e sono stati capaci di risollevarsi molto bene anche dopo l’ultima crisi del 2011.
E in Friuli Venezia Giulia?
Bisogna puntare molto sulla forza dei grandi gruppi industriali e sulle filiere produttive. Intesa si impegna a salvaguardare il nostro Made in Italy, l’eccellenza produttiva, la forza dei nostri valori e del nostro export.
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