Intera famiglia avvelenata dai funghi

Tre persone sono finite all’ospedale di Cattinara. Li avevano raccolti da soli sul Carso e poi mangiati
Lasorte Trieste 27/06/2006 - Ospedale Cattinara - Pronto Soccorso
Lasorte Trieste 27/06/2006 - Ospedale Cattinara - Pronto Soccorso

A Pordenone, di questi tempi, pare quasi un’epidemia, tanti sono stati - circa una decina - i casi di gente che s’è sentita male e si è fatta ricoverare dopo averne fatto una scorpacciata.

Adesso i funghi - funghi tossici scambiati per buoni, o piccoli pezzi subdoli finiti per sbaglio nel cestino assieme a quelli buoni - mietono anche a Trieste i primi episodi d’intossicazione della stagione, o come minimo i primi di una gravità tale da rendere necessario il ricorso a un certo tipo di cure ospedaliere.

Sono tre casi, tutti nello stesso nucleo familiare - hanno colpito P.S., il marito di 47 anni, E.S., la moglie di 52, e A.S., di 84, il padre di lei - e ovviamente per la stessa abbuffata, a base di chiodini. Perché sono chiodini, principalmente, i funghi che i tre hanno detto ai medici che li hanno visitati e curati - e che continuano a tenerne sott’occhio le condizioni - di aver mangiato.

La disavventura dei tre è iniziata domenica mattina, sotto forma di spensierata passeggiata nei boschi dell’altipiano, a caccia proprio di funghi. Ne hanno raccolti diversi esemplari, in prevalenza chiodini, come detto. La loro cena. Una volta finita questa cena però la serata, da spensierata che era stata come tutta la giornata del resto, si è trasformata in un tormento. A distanza di un paio d’ore dal pasto, infatti, hanno cominciato ad accusare tutti e tre forti dolori addominali, accompagnati da vomito. Inevitabile, anzi, benedetta, la corsa al Pronto soccorso di Cattinara, dove sono stati sottoposti alle terapie del caso e trattenuti per tutta la notte nella cosiddetta Osservazione breve intensiva. Ieri mattina stavano meglio e sono stati dimessi. Dimessi, si badi bene, in misura provvisoria. I medici, di fatto, nel mandarli a casa hanno rivolto loro la raccomandazione di ripresentarsi questa mattina, anche in assenza di altri sintomi, per ulteriori analisi.

Non dovrebbe essere affatto questo il caso - perché i funghi tossici ma non mortali, di norma, fanno star male abbastanza presto rispetto al pasto - ma i sanitari, ad ogni modo, devono, per protocollo, escludere il rischio si sia trattato di ingestione di amanita falloide. Il fungo che quasi mai dà scampo e che, si solito, inizia a manifestare i suoi danni anche ventiquattr’ore dopo, e anche più.(pi.ra.)

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